SAN ROMANO – Non è bastata la sala dedicata a San Romano in Garfagnana, per contenere tutti i partecipanti al terzo appuntamento del programma Anci Toscana per fare il punto su un comparto fondamentale per l’agricoltura della regione, ovvero la produzione cerealicola. Tanto che si sono dovute aprire le porte e tutti hanno potuto ascoltare anche da fuori.
Si tratta in effetti di un tema particolarmente sentito dagli operatori del settore, che vivono un momento molto difficile anche alla luce del cambiamento climatico e degli scenari geopolitci che si stanno configurando, in particolare per la crisi in Ucraina e per il costo dell’energia.
Obiettivo dell’incontro, che replica quelli di Volterra e Roccastrada, fare il punto sul mercato cerealicolo toscano, analizzandone i punti di forza e i limiti, le specificità territoriali e la possibilità di sviluppi futuri, attraverso il confronto tra esperti, tecnici e associazioni di categoria. L’evento rientra nel progetto Varitoscan,Clima per la ‘Valorizzazione delle colture da rinnovo in ambienti toscani in previsione dei futuri cambiamenti climatici’.
Dagli interventi è emersa la volontà e l’urgenza di agire concretamente; sia attraverso le nuove forme di governance, come i distretti, che possono essere motore di sviluppo e di crescita territoriale anche in rapporto con le associazioni di categoria; sia attraverso l’utilizzo delle nuove sperimentazioni scientifiche per l’utilizzo di varietà resistenti.
A discuterne sono stati tra gli altri Raffaella Mariani, sindaca di San Romano in Garfagnana, Andrea Tagliasacchi sindaco di Castelnuovo e Presidente Unione dei Comuni della Garfagnana, l’assessore di Lucca Chiara Matini, esperti della Regione Toscana, studiosi dell’Università di Firenze, rappresentanti delle associazioni territoriali del settore, produttori e tecnici, coordinati dalla responsabile del settore Agricoltura di Anci Toscana Marina Lauri.