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Caritas, ad Arezzo oltre 23mila pasti. “Povertà strutturale”

Caritas, ad Arezzo oltre 23mila pasti. “Povertà strutturale”

In occasione della Giornata Internazionale per lo sradicamento della povertà indetta dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite la Caritas diocesana di Arezzo-Cortona-Sansepolcro ha presenta l’annuale Rapporto diocesano sulle povertà.

‘Inermi’, questo il titolo del report, “ispirato alla sensazione manifestata dalle tante persone che si sono rivolte ai servizi promossi dalla Caritas diocesana e alle 42 Caritas parrocchiali sparse nel territorio”.

La diciassettesima edizione del Rapporto è il “frutto del lavoro silenzioso e poco conosciuto di tanti operatori e volontari” che ha permesso nel corso del 2022 di incontrare 2.065 persone/famiglie.

Mentre a Firenze l’appello di Fondazione Solidarietà Caritas  ha dato una casa a 19 persone.

Appello per invitare i cittadini ad affittare le case vuote a chi ne ha bisogno, partecipando all’iniziativa Housing Sociale nell’ambito del progetto Housing Net. Finanziato con fondi 8xmille della Conferenza Episcopale Italiana, che coinvolge oltre alla Fondazione anche la Caritas Italiana e la Caritas dell’Arcidiocesi di Firenze.

Grazie al progetto, trovati 5 appartamenti, che hanno permesso di dare una casa a 19 persone. Tutti gli affittuari, sottolinea Fondazione Caritas, sono persone che al momento della stipula del contratto di affitto avevano contratti di lavoro con cui pagare le spese relative alla casa, ma che malgrado ciò non riuscivano a trovare alloggi sul libero mercato.

Ad Arezzo, i dati fotografati nel Rapporto evidenziano come nel 2022 “si è forse allargata una forma di povertà strutturale. Frutto dei cambiamenti sociali in corso ormai da anni e molte famiglie e persone, che già vivevano poco al di sopra della linea della povertà, salvo repentini cambiamenti, saranno sempre più costrette a uscire dal sommerso per richiedere forme di aiuto e sostegno. Ad aggravare questo lento, ma costante processo, sono intervenuti i negativi effetti dell’inflazione e una crescente precarietà lavorativa. Fenomeni che hanno fatto registrare anche un crescente malumore sociale, con il rischio che sfoci in tensioni sociali”.

Direttore della Caritas diocesana don Giuliano Francioli: “Un caloroso ringraziamento va ai tanti operatori e volontari che sono rimasti sempre operativi e che hanno lavorato per il bene comune, senza avere i riflettori addosso e che hanno permesso la realizzazione di questo dossier. I dati registrati da Caritas nel 2022 risultano essere leggermente in calo rispetto al 2021. Siamo tuttavia convinti che la qualità della vita per molti nostri concittadini sia davvero peggiorata. Forse, la presa di coscienza che siamo tutti inermi rispetto a certe dinamiche complesse del nostro tempo, potrebbe diventare la base sulla quale progettare e costruire una nuova società, che non esclude nessuno e che difende i più fragili”.

Ad Arezzo le prime cinque nazionalità rilevate sono: Italia 35,2%, Marocco 12,4%, Romania 8,6%, Albania 6,6% e Nigeria 4,9%, a conferma di una costante presenza di persone italiane. La distinzione per fasce d’età evidenzia ancora una volta come persone relativamente giovani, solitamente meno vulnerabili, si rivolgano a Caritas.

Il 59% ha fino a 49 anni. La maggior parte sono donne (55,8%); celibe/nubile (30,8%) o divorziato/separato (16,9%). Che vive in affitto (58,2%), edilizia popolare (8%), senza alloggio (5,1%), casa di accoglienza/dormitorio (4,1%). Il 34,5% delle persone accolte ha dichiarato di avere figli minori a carico, per un totale di 1.292 minori sostenuti indirettamente. Il 63,4% degli utenti ha dichiarato di essere disoccupato/inoccupato.

Le problematiche registrate nel corso del 2022 sono state 3.559, con una media di 1,7 problematiche per ogni registrazione. Esse sono così suddivise: povertà/problemi economici con il 54,5%. Problemi di occupazione/lavoro con il 15,3%. Problematiche abitative con il 6,3%. Problemi familiari 5,2%. Bisogni in migrazione 4,3%; problemi di istruzione 2,9%. Dipendenze 1,8%; detenzione e giustizia 1,1%; handicap/disabilità 0,5%.

Tra i tanti servizi e attività svolte si segnala quella dell’ambulatorio medico che ha effettuato 260 visite per 91 persone di cui il 13,2% italiani. In merito al sostegno alimentare sono state registrate 167 persone nel corso del 2022 erogando 23.253 pasti (63,7 pasti al giorno in media) e 286 buoni spesa spendibili nei comuni supermercati. Nel corso del 2022 sono stati ritirate (evitando che finissero in discarica) e distribuite 16 tonnellate di prodotti caldi o freschi di qualità dalla Gdo a cui si aggiungono 9 tonnellate di alimenti a lunga conservazione dalle collette alimentari e circa 14,6 tonnellate di alimenti caricati in magazzino da altre fonti.

Accolte nella Casa San Vincenzo (prima accoglienza) 42 persone e in Casa Santa Luisa 12 adulti e 8 minori. Il dormitorio San Domenico ha offerto ospitalità a 63 persone. Infine si segnala l’accoglienza ai profughi che nel 2022 ha raggiunto le 63 persone accolte di cui 44 nuovi inserimenti.

Vescovo Andrea Migliavacca :Il Rapporto richiama un’immagine biblica dove risuona la domanda ‘Sentinella, quanto resta della notte?’. Penso che la Caritas diocesana rivesta nel nostro territorio questo compito, quello di essere sentinella. Essa compie il proprio ruolo anzitutto vegliando per vedere la notte, per cogliere gli spazi bui, le povertà, le esigenze, le criticità del territorio, i bisogni, ma insieme è sentinella che sa anche intravedere l’alba che rischiara la notte perché attivamente la Caritas promuove percorsi di positività, di solidarietà e di responsabilità verso le povertà e le varie ferite della società”.

 

Con Fondazione Solidarietà Caritas Firenze in un appartamento a Sesto Fiorentino abita un nucleo familiare (babbo, mamma, 2 minori) provenienti da El Salvador, in una casa a Firenze alloggiano tre uomini tra i 29 e i 39 anni di Senegal, Burkina Faso, Costa d’Avorio, in un altro due ragazzi del Mali. A Fiesole in due appartamenti hanno trovato casa una famiglia albanese e una pakistana, entrambe con tre figli. Per un altro alloggio sono in corso le procedure per l’assegnazione. Tutti gli affittuari sono persone che già al momento della stipula del contratto di affitto avevano contratti di lavoro.

Il progetto HousigNet, illustra la Fondazione, invita chi ha un’abitazione non utilizzata a metterla a disposizione per un contratto di affitto. Intestato a persone che hanno alle spalle una condizione di povertà o emergenza abitativa e che hanno intrapreso un percorso verso l’autonomia. Persone che hanno un lavoro con un contratto di medio/lungo periodo e che possono quindi pagare un affitto, ma hanno difficoltà a trovare abitazioni accessibili. La Fondazione Caritas supporta sia gli inquilini sia i locatari in tutte le fasi della locazione (inserimento, gestione della casa, gestione dei rapporti con il condominio, ecc), accompagnandoli durante il percorso.

Vincenzo Lucchetti presidente di Fondazione Solidarietà Caritas Firenze: “Tutti i percorsi  sono stati guidati per supportare gli inquilini nella comprensione e nella gestione dei vari aspetti legati alla locazione. E nell’organizzazione pratica dei molteplici aspetti legati alla gestione domestica, compresa la questione del vicinato. Inoltre, fin dalle prime fasi di costruzione dei percorsi, è stato offerto sostegno e supporto sia agli inquilini che ai proprietari, anche al fine di favorire la costruzione di relazioni fra inquilini, proprietari e vicinato”.

“Tramite il progetto Housing net  possibile anche rilevare il bisogno che ruota intorno al tema dell’abitare. Nel 2023 hanno preso parte al progetto non solo persone provenienti dai circuiti delle accoglienze o da altri servizi della Fondazione, ma anche privati cittadini residenti sul territorio da molti anni. Che, a causa dei cambiamenti economici e del mercato immobiliare fiorentino si sono ritrovati in situazioni di estrema difficoltà”.

Tra le 91 persone che nel 2023 hanno preso parte al progetto Housing Net, circa il 30% possiede un contratto a tempo indeterminato. Ma nonostante ciò rimane in una situazione di precarietà abitativa perché il fatto di avere un contratto non sembra essere più sufficiente come garanzia di accesso al mercato immobiliare.

Riccardo Bonechi, direttore Caritas diocesana: “Questo progetto crea un circolo virtuoso per risolvere l’emergenza casa. L’auspicio è che le buone esperienze di queste sperimentazioni non restino solo tali ma che possano continuare a ripetersi, riprodursi e diffondersi al fine di arrivare a rappresentare, in un futuro, la prassi i, riprodursi e diffondersi al fine di arrivare a rappresentare, in un futuro non troppo lontano, la prassi”.

Progetto Housing net. Attività gennaio – settembre 2023, rendiconto Caritas 

Richieste di presa in carico e segnalazioni: 91
Nel 2023 sono pervenute al progetto oltre 90 richieste di contatto. Di cui 51 segnalazioni (da servizi Caritas e altri servizi esterni) e 40 richieste di contatto tramite mail e telefonate. Provenienti da persone esterne ai circuiti Caritas che sono venute a conoscenza del progetto tramite la precedente campagna di sensibilizzazione.
Di queste segnalazioni ne sono state prese in carico 46 e ad oggi, per svariate ragioni, solo 10 percorsi possono ritenersi chiusi.
Oltre ai colloqui di orientamento individuale 21 persone hanno partecipato anche a laboratori di empowerment sul tema abitativo.
Appartamenti reperiti sul mercato libero: 5
Persone a cui è stata data risposta abitativa: 19
Attività di orientamento alla ricerca dell’abitazione e indagine sui requisiti di accesso: 91 persone
Attività di approfondimento specifico ed empowerment: 21 persone

© Riproduzione riservata

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