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L'Ucraina non rinuncia alla Crimea. Lo dice in maniera netta il presidente Volodymyr Zelensky, oggi a Oslo, fissando un paletto nella strada dei negoziati per porre fine alla guerra con la Russia. Gli Stati Uniti, mediatori nel dialogo, a più riprese hanno prospettato l'ipotesi concreta – se non scontata – di cessioni territoriali da parte dei Kiev. La Russia ha annesso la Crimea sin dal 2014 e, nel conflitto, ha parzialmente invaso Lugansk, Donetsk, Kherson e Zaporizhzhia, tutte considerate annesse. Nella telefonata di ieri con il presidente americano Donald Trump, dice Zelensky, non è stato affrontato il tema delle cessioni territoriali e in particolare della Crimea. "E' una penisola ucraina, il presidente Trump non ne ha parlato con me", dice il presidente ucraino nella conferenza con il primo ministro norvegese Jonas Gahr Store. In Crimea, prosegue Zelensky, "si possono fare tante cose. Hotel a cinque stelle, tanti edifici diversi", ma senza gli ucraini, ha precisato, i turisti non arriveranno. Sotto il controllo russo, la Crimea ''sta semplicemente morendo''. Zelensky puntualizza un altro tema affrontato nel colloquio con Trump. Gli Stati Uniti sono disposti a gestire le centrali ucraine, per garantirne il funzionamento e la sicurezza. "Le centrali nucleari appartengono al popolo ucraino. Si tratta di centrali nucleari di proprietà statale, non di proprietà privata in Ucraina", specifica Zelensky. Il presidente ucraino spiega di non aver parlato direttamente della proprietà dell'impianto di Zaporizhzhia nella sua telefonata con Trump. Ma quando il presidente americano gli ha chiesto cosa pensasse della centrale nucleare, attualmente controllata dalla Russia, Zelensky ha risposto: "Se non appartiene all'Ucraina, non funzionerà per nessuno". L'Ucraina continua a non fidarsi di Vladimir Putin: Kiev ha accettato il cessate il fuoco di 30 giorni proposto dagli Usa ma non ritiene che la Russia voglia interrompere la guerra. Il sì di Mosca ad un cessate il fuoco parziale relativo alle infrastrutture energetiche è considerato poco credibile, alla luce degli attacchi delle ultime ore. Inviati ucraini incontreranno una delegazione americana lunedì 24 marzo in Arabia Saudita per discutere degli attacchi russi. Sempre lunedì, in Arabia, si terranno a Riad colloqui tra le delegazioni inviate da Russia e Stati Uniti. "Dobbiamo continuare a fare pressione sulla Russia affinché Putin la smetta con le manipolazioni e compia i passi concreti che tutto il mondo vuole", accettando prima un cessate il fuoco limitato e poi estendendolo. "Tutti hanno visto che l'Ucraina accetta incondizionatamente'' il processo per il cessate il fuoco e ''aspettiamo che anche l'aggressore accetti questo", afferma Zelensky. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Ucraina, Zelensky sfida Putin e Trump: “Crimea è nostra”
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