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Trump dichiara nulle le grazie di Biden: “Non le ha firmate lui con una vera penna”

(Adnkronos) –
Donald Trump dichiara "nulle, non valide e senza nessun effetto" le grazie concesse da Joe Biden perché, sostiene, non sarebbero state firmate con una vera penna. In particolare, Trump afferma che intende considerare nulle le misure preventive a protezione dei componenti della commissione di inchiesta del Congresso per l'assalto al Congresso, da lui definita "il comitato dei banditi politici".  Nel post su Truth Social, pubblicato nel cuore della notte, Trump parla di grazie firmate con "Autopen", vale a dire uno strumento meccanico che riproduce la firma di qualcuno". "In altre parole, Biden non le ha firmate, e, cosa ancora più importante, non ne sapeva nulla", si legge ancora nel post con cui in effetti Trump è ritornato su quello che aveva poche ore prima detto ai giornalisti su Air Force One, in termini però meno perentori.  "Non è una mia decisione, dipenderà da un giudice, ma io dico che sono nulle perché sono sicuro che Biden non avesse assolutamente idea di quello che stesse succedendo e che qualcuno ha usato l'autopen per firmare le grazie", ha detto Trump. Con le dichiarazioni ai giornalisti e con il post, Trump si rifà ad un rapporto della Heritage Foundation, think tank conservatore molto vicino alla sua amministrazione, riguardo all'uso della penna automatica per la firma delle grazie concesse da Biden il 20 gennaio scorso, suo ultimo giorno alla Casa Bianca.  "I necessari documenti della grazia non sono stati spiegati o approvati da Biden – afferma ancora il tycoon – non sapeva nulla e chi ha fatto questo potrebbe aver commesso un crimine. Quindi i membri della commissione, che hanno distrutto tutte le prove ottenute nei due anni di caccia alle streghe contro di me e molte altre persone innocenti, sappiano che sono soggetti ad inchieste al massimo livello".  Le parole di Trump sembrano ancora una volta scuotere le fondamenta stesse del sistema costituzionale americano, dal momento che la Costituzione stabilisce che il presidente ha il potere di concedere la grazia e non sono previste misure per revocarle. Inoltre la giurisprudenza indica che Trump si sbaglia nel dire che il presidente debba firmare fisicamente le grazie: nel 1929 il dipartimento di Giustizia ha stabilito che "dipende unicamente dal presidente decidere" il metodo in cui concedere il provvedimento. E lo scorso anno una corte federale ha affermato che un perdono presidenziale potrebbe essere anche non in forma scritta.  Non solo i membri della commissione d'inchiesta, compresa l'odiatissima (da Trump) Liz Cheney e l'altro unico repubblicano, Adam Kinzinger, entrambi ormai senza seggio al Congresso a causa della posizione anti-Trump, hanno ricevuto da Biden grazie per proteggerli dalle quanto mai certe azioni penali vendicative da parte del dipartimento di Giustizia di Trump. Anche l'ex capo degli Stati Maggiori Riuniti, Mark Milley, e Anthony Fauci hanno ricevuto la grazia preventiva, oltre naturalmente quelle più discusse che Biden ha firmato per il figlio Hunter e per tutti i membri della sua famiglia.  —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

© Riproduzione riservata

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