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Delitto Garlasco, Sempio e la cerchia di amici: l’indagine riparte dal 13 agosto 2007

(Adnkronos) – Chi c'era a Garlasco il 13 agosto 2007 quando Chiara Poggi veniva uccisa, con un'arma sconosciuta, nella sua villetta di via Pascoli? A chi può aver aperto, in pigiama, la porta di casa? E che legame poteva o può ancora avere con Andrea Sempio, amico del fratello della vittima, indagato per l'omicidio in concorso della ventiseienne? Sono le domande che si pone la Procura di Pavia che, su input della difesa di Alberto Stasi – l'allora fidanzato condannato in via definitiva a 16 anni di carcere per il delitto -, ha portato i carabinieri a indagare nuovamente su un caso risolto.  
Il Dna dell'indagato sarebbe sulle unghie di Chiara Poggi, ma quella traccia genetica, fino a questo momento, non è stata ritenuta scientificamente valida, né identificativa. Per la difesa del condannato i profili maschili sono due e se uno è attribuibile a Sempio, l'altro resta di un Ignoto 1, sicuramente non attribuibile a chi sta finendo di scontare la sua condanna a 16 anni nel carcere di Bollate. E' nella cerchia degli amici di Sempio che si concentrano gli ultimi sviluppi dell'inchiesta che hanno portato ieri, giovedì 15 maggio, a perquisire – alla caccia di elementi utili alle indagini – non solo la casa del 37enne e dei genitori, ma anche di due amici Mattia Capra e Roberto Freddi (non indagati). Sono tutti amici di Marco e non avevano neanche vent'anni quando la neolaureata è stata uccisa. I loro nomi compaiono tra i verbali dei carabinieri, redatti nell'ottobre 2008, poi nell'inchiesta in cui si ricostruiscono i contatti telefonici di Sempio avuti nella mattinata del delitto, quindi, tornano nel febbraio del 2024 quando in una relazione i carabinieri rendono nota l'identità di chi frequentava casa Poggi "e nei cui confronti era stato possibile compiere acquisizioni di materiale biologico, ossia Mattia Capra, Marco Poggi e Roberto Freddi".  Un quartetto di amici il cui legame dura ancora oggi. Roberto ha frequentato la stessa "scuola elementare" di Marco Poggi e frequenta via Pascoli "tanto da conoscere sia i genitori che la sorella Chiara con la quale non aveva un rapporto di frequentazione attesa la differenza di età" si legge nel verbale. Con Mattia, invece, Marco frequenta le scuole medie e gioca insieme "nella squadra di calcio di Garlasco. (…) Con Chiara ho solamente scambiato alcune parole quando aspettavo Marco e nient'altro, mentre parlavo più spesso con la madre di Marco". E' Sempio ad avvertire telefonicamente gli amici Roberto e Mattia che Chiara Poggi è stata uccisa.  E tra i tre amici – Andrea Sempio, Mattia Capra e Roberto Freddi – anche la mattina del 13 agosto 2007 ci sono alcuni contatti telefonici, chiamate e sms si concentrano tra le 9.58 e le 12.18. In tutti i casi le celle agganciate dimostrano "la presenza di entrambi gli interlocutori a Garlasco" si legge in una consulenza del consulente della famiglia Poggi. A chi immagina che il mancato riscontro sul tabulato di alcuni eventi "sarebbe significativo di una presenza al di fuori di Garlasco" dimentica che si tratta di un "errore": gli sms in ingresso (della compagnia telefonica dei due amici, ndr.) "non vengono registrati con l'indicazione di cella, per cui non figurano proprio. Figurano invece in caso di sms uscente, e si nota che questo avviene sempre tramite celle di Garlasco" si legge.  L'unica conversazione tra Sempio e Chiara Poggi avviene l'8 agosto 2007 alle 16.54 (21 secondi) e come lui stesso racconta ai carabinieri sta cercando l'amico Marco, partito con i genitori in vacanza in Trentino. Poi il silenzio. Il traffico telefonico del cellulare di Chiara Poggi rivela "che non esiste alcuna chiamata, proveniente dall'abitazione o dal cellulare di Andrea Sempio, né viceversa. Non esiste alcun contatto diretto tra i due soggetti in base ai dati telefonici" scrive l'esperto informatico Paolo Reale nella sua consulenza. Quello che invece appare certo sono i contatti telefonici, numerosi, registrati la mattina dell'omicidio da parte di Alberto Stasi verso Chiara Poggi, sia sul fisso che sul cellulare, avvenuti "all'interno di spazi temporali in cui non vi sono salvataggi della tesi di laurea".  E se nessuno degli amici di Marco Poggi dice di conoscere Stasi, l'allora fidanzato conosceva Stefania Cappa (non indagata), cugina di Chiara, "sin dai tempi del liceo". Ombre sul nome della gemella Stefania (oggi avvocata, specializzata in diritto sportivo) vengono gettate da un testimone la cui attendibilità è tutta da verificare. Ma anche lei, mai finita nell'inchiesta, ha un alibi verificato come gli altri amici della comitiva di Marco Poggi. "Lunedì mattina del 13 agosto 2007 dalle ore 7 alle 9.20 ho studiato diritto penale e dalle 9.30 alle ore 10.15 sono stata a telefono con la mia amica – dice la ragazza ai carabinieri che la sentono più volte -. Ho ripreso a studiare sino alle successive 11.30, ho pranzato e sono andata in piscina sino alle 15 con il mio amico. Per l'intera mattinata sono stata in compagnia di mia madre e di mia sorella (Paola oggi foodblogger, ndr.) che avendo subito un intervento chirurgico al ginocchio non esce di casa".  —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

© Riproduzione riservata

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