(Adnkronos) – Dalla giornata di lavori del Saudi-Italian Business Forum, svoltosi presso la sede milanese di Assolombarda, emerge "l'importanza strategica che l'Arabia Saudita può rivestire per le nostre aziende, per oggi e per i prossimi 10-15 anni. È molto importante dare questo messaggio: bisogna essere presenti lì, dobbiamo essere pionieri". Questo il riassunto offerto all'Adnkronos da Pietro Paolo Rampino, presidente della Joint Italian Arab Chamber of Commerce (Camera italo-araba di commercio), a margine dell'evento in cui lui ha fatto gli onori di casa. "Dobbiamo abbracciare noi stessi la Vision 2030, farla nostra e far sì che queste opportunità vengano colte da noi in maniera un po' più concreta", continua Rampino, riferendosi al piano strategico con cui il principe Mohammed bin Salman al Saud si propone di reinventare l'economia saudita. Lui ritiene che le aziende italiane debbano essere più proattive nel cogliere le opportunità offerte dal progetto: "non dobbiamo aspettare gli eventi, dobbiamo essere protagonisti degli eventi. Credere, investire nella relazione con i local, investire tempo e risorse perché di sicuro è un mercato che darà grosse soddisfazioni". Per il presidente di Jiacc è fuorviante concentrarsi sui settori più "pesanti" nella relazione commerciale tra Italia e Arabia Saudita, forte di oltre 12 miliardi di interscambio all'anno e con un export italiano in rapida espansione (+87%) nel periodo 2021-2024 secondo le stime di Assolombarda. Occorre abbracciare "tutte quelle che sono le opportunità che ci vengono date dal mercato" e leggere "i segnali che ci vengono dati oggi con una forte presenza saudita in Italia", foriera di attività, opportunità, incontri, scambi di informazioni e di conoscenze. "Sicuramente l'Italia può avere, deve avere un ruolo strategico nello sviluppo del Paese", chiosa Rampino. Sono molte le ragioni per cui guardare con attenzione all'Arabia Saudita, protagonista di assoluto rilievo nel processo di sviluppo del Medioriente, che è complicato dai conflitti in corso e dove prevale una tendenza all'instabilità. Sotto questo profilo, come anche quello economico, l'Arabia Saudita è uno dei Paesi più stabili in assoluto, puntualizza Rampino. Da una parte è una monarchia dove "non esiste quel dialogo che invece esiste in altre forme di governo", sottolinea, spiegando che dall'altra parte Riad ne guadagna in prevedibilità. "Loro fanno i programmi a lungo termine perché sanno di poterli mantenere, perché hanno una leadership continua nel tempo", continua, definendo il principe bin Salman "una persona molto intelligente, estremamente acuta, che sta traghettando il Paese verso un futuro prospero e moderno". Secondo il presidente di Jiacc nel dibattito italiano sul Paese mediorientale pecca di eccessiva politicizzazione. "L'Arabia Saudita di oggi non è quella di anni fa, è un Paese nuovo, c'è un clima totalmente nuovo. Noi dovremmo essere un po' più coerenti con quello che diciamo e quello che facciamo". Spesso determinate parti politiche hanno attaccato le relazioni con Riad "senza alcun motivo, solo per ragioni proprie, dimenticandosi che magari nel passato sono state loro stesse ad attivare delle politiche di scambio", puntualizza Rampino, secondo cui lente con cui sviluppare l'approccio italiano deve essere quella del bene del Paese. —finanzawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Rampino (Jiacc): ”Italia deve essere pioniera in Arabia Saudita”
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