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Orcel raffredda il risiko: “O viene chiarito il golden power o ci ritiriamo dall’Ops su Bpm”

(Adnkronos) – "Se il golden power non verrà chiarito, ci ritireremo dall'offerta su Banco Bpm." Andrea Orcel, amministratore delegato di Unicredit, raffredda il risiko alla Goldman Sachs European Financial Conference 2025 e pronostica: "Al momento, per come la vedo io, la probabilità" di proseguire con l'Ops sul Banco "è al 20% o meno". Il ceo mette nel mirino le prescrizioni del golden power, soprattutto per quanto riguarda la Russia: "Mi devono spiegare esattamente che cosa vogliono sulla Russia, perché non è chiaro cosa intendono, e corriamo il rischio di una penale di 20 miliardi, questo è un rischio che nessun azionista dovrebbe chiedermi di correre", rimarca Orcel che ribadisce: "Noi abbiamo effettivamente cessato tutte le nostre attività di prestito in Russia dal 2022", sottolinea. "Abbiamo 800 o 900 milioni di prestiti rimasti, ma se ho un mutuo di 20 anni, non posso accelerare più di così. Siamo scesi dell'85-90%. Penso che sia abbastanza", sottolinea. Sempre sul fronte Banco Bpm, Orcel mette in guardia i team dirigenziali dall'uso dei poteri speciali come strategia difensiva per bloccare operazioni di M&A: "Se i team manageriali bloccano operazioni" di M&A "rivolgendosi ai governi, il mercato rischia di non funzionare più correttamente", chiosa l'Ad della banca di Piazza Gae Aulenti. "Non è una critica al governo o ai politici, ma è una critica all'uso di questo approccio come strategia difensiva, perché impedisce al mercato di funzionare correttamente e sposta l'intero dialogo su un altro piano", precisa Orcel che rimarca: "Non è fattuale, non è razionale, non crea valore, è solo difesa per il gusto di difendersi. Questo sta accadendo ovunque in questo momento. Ovunque. Non ci sono eccezioni. Ho sempre pensato che i team dirigenziali non fossero lì per possedere la banca, ma per fare del loro meglio in base a ciò che gli azionisti e i dipendenti chiedono loro di fare", dice. "Se si può aggirare questo concetto dicendo: 'Beh, io la so più lunga, e siccome non mi piace, bloccherò tutto e seguirò la mia agenda', non credo che questo sia in linea con la mia visione personale", prosegue. Non manca infine un riferimento all'investimento nella seconda banca tedesca, Commerzbank, dopo le dichiarazioni del cancelliere tedesco che ha attaccato la scalata di Unicredit: "Probabilmente entro la fine di questo mese avremo tutte le autorizzazioni per arrivare al 30%, perché abbiamo ancora molti derivati. Ne abbiamo solo 10 in forma fisica. Quando ci arriveremo durante l'estate, dovremo decidere se consolidare il 30, sì o no. Vedremo. Se consolidiamo il 30, ovvero se prendiamo il 30 in contanti, significa che avremo una quota del 30%. È un dato di fatto che quella quota del 30% comporta diritti e influenza. È un dato di fatto che ho il dovere nei confronti dei miei azionisti di proteggere quell'investimento", spiega Orcel che chiarisce: durante l'intero processo, "siamo stati in costante contatto con l'allora dirigenza della Commerzbank, che era favorevole alla nostra mossa", sottolinea. "Ancora non capisco questa storia dell'opacità, dell'ostilità o di qualsiasi altra cosa, perché se mi vendi qualcosa e poi ti giri e dici che è opaco e ostile, non capisco". (di Andrea Persili) —finanzawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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