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Mps-Mediobanca: fonti, “si conferma logica industriale dell’offerta, ora dialogo con investitori”

(Adnkronos) – Mps va avanti e conferma la propria posizione dopo l'Ops respinta da Piazzetta Cuccia. La banca senese ribadisce la logica industriale sottesa all'offerta e si prepara a dare battaglia avviando una fase cruciale di dialogo con gli investitori istituzionali (detengono circa il 35%: BlackRock ha una quota superiore al 4%). Fonti vicine all'operazione su Mediobanca confermano all'Adnkronos che l'obiettivo adesso è spiegare la bontà dell'operazione agli investitori e superare le perplessità del mercato mettendo in evidenza soprattutto un dato: la quota del 13% in Generali – premettono – "ha contribuito in maniera determinante alla crescita della market cap di Mediobanca, quota che se epurata porterebbe a un valore di mercato inferiore a quello di Montepaschi". I risultati di business esaltati nel comunicato ufficiale di Piazzetta Cuccia – dicono sempre all'Adnkronos le fonti – "non trovano pieno riscontro nei numeri di bilancio". Il Corporate & Investment Banking, evidenziano le fonti, “ha visto una redditività in calo negli ultimi tre anni, con un utile netto passato da 247 milioni nel 2022 a 244 milioni nel 2024, con un ulteriore ribasso a 225 milioni nel 2023". Anche il segmento consumer finance, rappresentato da Compass, nonostante il contesto favorevole dei tassi – sempre ad avviso delle fonti – ha registrato una crescita marginale dell'utile netto (+13 milioni di euro), passando da 370 milioni nel 2022 a 383 milioni nel 2024. L'analisi delle performance – ed è questo il succo del ragionamento – evidenzia come Mediobanca sia già consapevole della necessità di un’evoluzione del modello di business. La stessa inclusione del credito al consumo all'interno del perimetro aziendale sottolinea una naturale transizione verso attività più vicine a una banca commerciale. Ad oggi, Wealth Management e Corporate & Investment Banking contribuiscono all'utile netto per circa il 35%, mentre Compass arriva al 30%. La parte preponderante degli utili (circa il 40%) – questo il dato che le fonti mettono in evidenza – proviene dalla partecipazione in Generali, evidenza che solleva interrogativi sul focus reale del core business. Le stesse fonti sottolineano come sia sorprendente che Mediobanca rinnegasse implicitamente il lavoro degli analisti che negli ultimi anni hanno coperto il titolo Mps riconoscendone il valore intrinseco, confermato da numerosi investitori.  
Prossimi appuntamenti strategici
 La fase cruciale per il piano di Mps prevede diversi appuntamenti chiave, da cerchiare in rosso: il 6 febbraio verranno presentati i risultati finanziari di Monte dei Paschi. Mediobanca comunicherà i conti l'11 febbraio. Entro 20 giorni dal deposito dell’offerta sarà fondamentale ottenere il via libera da Consob. Il 17 aprile sarà poi il turno dell’assemblea di Monte dei Paschi, chiamata a deliberare sull’aumento di capitale propedeutico all’Ops. Parallelamente – dicono le fonti – si avvierà una fase di dialogo con gli investitori istituzionali e i fondi: l'obiettivo è mettere in piedi una comunicazione chiara e convincente per sostenere la nuova visione strategica e favorire il consenso attorno all’operazione. L'operazione – ribadiscono le fonti – non mira a pregiudicare l'identità di Mediobanca, ma a valorizzare competenze già presenti e diversificate. (di Andrea Persili) —finanzawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

© Riproduzione riservata

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