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Mediobanca. Parlano i piccoli azionisti: “Soddisfazione per bocciatura operazione su Banca Generali”

(Adnkronos) – Si è conclusa con un niente di fatto l'ops di Mediobanca sul 100% Banca Generali, alcuni azionisti esprimono soddisfazione per l'esito. "A questo punto finirà che Banca Monte dei Paschi di Siena, anche con l'avallo del governo, si prenderà Mediobanca. Io sono contento sia della bocciatura dell'ops che dell’operazione di Mps" dice all'Adnkronos Antonio Baxa, piccolo azionista di Piazzetta Cuccia. L'ad di Monte dei Paschi, Luigi Lovaglio, e di Mediobanca, Alberto Nagel, "hanno litigato – sostiene poi Baxa -. Quando Nagel ha scoperto dell'ops ci è rimasto male, non se l’aspettava. È per questo che è stata indetta l’assemblea".
 Questa mattina gli azionisti della Banca si sono riuniti e hanno bocciato la proposta del consiglio in merito all'esecuzione dell'offerta pubblica di scambio volontario sulla totalità delle azioni ordinarie di Banca Generali. Contrario sostanzialmente il gruppo Caltagirone, detentore del 10% del capitale; 32% gli astenuti, di cui il 20% di Delfin; 5% Casse Previdenziali italiane (Ensarco, Epam, Forense); il 3% di investitori istituzionali (Amundi, Anima, Tages); 2% Edizione Holding e 2% di Unicredit. A favore il 35%, rappresentato per il 25% da investitori istituzionali e per il 10% da privati. La bocciatura è stata definita dal ceo di Mediobanca come "un'opportunità mancata per effetto del voto espresso, in particolare, da azionisti che, anche nell'attività di engagement, hanno manifestato un evidente conflitto di interesse, anteponendo quello relativo ad altre situazioni/asset italiani a quello di azionisti di Mediobanca". Nagel ha poi ringraziato "tutti coloro che in questi anni hanno creduto e sostenuto il processo di forte crescita e trasformazione di Mediobanca e che hanno supportato l'operazione Banca Generali come ulteriore e definitivo tassello nella creazione di un Wealth Manager di respiro internazionale". "Risulta, infatti, evidente dal voto che coloro i quali non si sono trovati in questa posizione si sono espressi a favore (mercato in primis), in linea con le raccomandazioni dei proxy advisors internazionali. Si tratta chiaramente di un'opportunità, per ora, mancata per lo sviluppo della nostra Banca e del sistema finanziario italiano. Continueremo ad essere concentrati sull'esecuzione del nostro Piano 'One Brand – One Culture' convinti della superiore generazione di valore rispetto all'alternativa rappresentata dall'offerta di Mps" ha poi concluso il ceo di Piazzetta Cuccia. "Sono piccolo azionista di Mediobanca, ma ho anche più azioni di Assicurazioni Generali – ribadisce Baxa, poi spiega -. Dato che Assicurazioni Generali è proprietaria di Banca Generali, non vedo perché dovrebbe cederla a Mediobanca. Dal punto di vista di Mediobanca l’operazione è perfetta, perché si integrano i consulenti di Mediobanca con quelli di Banca Generali". Il dubbio di Baxa riguarda il Leone di Trieste: "Per quale motivo dovrebbe cedere il 51% della propria banca a Mediobanca? Non ci guadagna nulla". Ma con lo stop all’operazione “c’è un altro problema" sottolinea. I grandi azionisti di Mediobanca "che hanno detto di no stanno già consegnando le azioni a Monte dei Paschi. Io stesso quelle poche che azioni ho le ho trasferite. C’è un piccolo vantaggio, Mps all’ultimo minuto potrebbe dare 1,5 euro in più ad azione e sono convinto che al minimo di 35% ci arriveranno, anche se Lovaglio dice di voler raggiungere e superare la soglia del 67%". —finanzawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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