(Adnkronos) – Sotto Nagel progressi enormi ma è mancato il grande salto. Ne è convinto Michele Calcaterra, professore di Finance Corporate all'Università Bocconi, che commenta all'Adnkronos la fine dell'era Nagel al timone di Piazzetta Cuccia. "Mediobanca sotto Nagel – spiega – ha fatto progressi enormi, ma “fare il grande salto” (diventare uno dei top player globali, o più agili nei servizi retail / credito al consumo, o varcare certi confini strutturali) è cosa complessa — e ci sono vari fattori che probabilmente ne hanno limitato il pieno exploit", sottolinea. "Direi che non c’è stato alcun errore quanto piuttosto una combinazione di fattori", prosegue. "Stimo che i più rilevanti siano i seguenti: non aver puntato con sufficiente aggressività su scala internazionale a fronte di un mondo dove il Wealth Management / Private Banking globalmente premia dimensioni e copertura estera; Essere troppo prudenti nell’innovazione in alcuni momenti: proteggere i rendimenti azionari e la solidità piuttosto che esporsi su investimenti più rischiosi ma con potenziale di scala; Non aver “diluito” il brand abbastanza verso il retail / massa, pur mantenendo l’esclusività, per accedere a un bacino più ampio di clienti; Dipendenza significativa dal contesto italiano: regolamentazione, costi, rischi politici, concorrenza domestica. Un’operazione o modello che funziona bene in Italia può non bastare per competere sui mercati globali", esamina in dettaglio il professore. "Il percorso iniziato da Nagel – conclude – è stato importantissimo e di grande lungimiranza ma necessitava, forse, di ancora un po' di tempo per potersi realizzare appieno". (di Andrea Persili) —finanzawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Mediobanca, Calcaterra (Bocconi): “Con Nagel progressi enormi ma è mancato il grande salto”
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