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Leone XIV, ecco il segreto dell’abito bianco

(Adnkronos) – Il nuovo papa, Leone XIV, reciterà oggi il Regina Coeli dalla penultima finestra del terzo piano del Palazzo Apostolico e in lui, o meglio su di lui, c’è un po’ di Lombardia. Si tratta delle finiture dell’abito papale. La Orefice & C è un’azienda di Casnate con Bernate, in provincia di Como, specializzata nella marezzatura dei tessuti inviati al Vaticano. “Noi ci occupiamo del finissaggio, che è l’ultimo passaggio nella lavorazione del tessuto, un’operazione di nobilitazione fondamentale per conferire al tessuto l’aspetto e le caratteristiche desiderate” dice all’Adnkronos Luisa Orefice, che insieme alla sorella Alba e ai loro figli dirigono l’azienda famigliare. Per la Santa Sede “realizziamo la marezzatura del moiré, che è quella particolare venatura che ricorda le increspature dell’acqua o le venature del legno” spiega.  La Orefice & C lavora i tessuti che compongono l’abito papale, ma anche quelli di cardinali, con il loro rosso porpora, o il fucsia dei vescovi e preti. Il tessuto viene ordinato dalle sartorie ecclesiastiche di Roma, preparato dal tessitore e poi “inviato a noi per la marezzatura”. Dopo il trattamento viene consegnato di nuovo al tessitore e, infine, al Vaticano.  Non tutti i tessuti possono essere sottoposti a questo trattamento. La marezzatura “è una lavorazione che crea delle venature sul tessuto, simili a quelle del tronco di un albero”. Vengono utilizzati dei pettini che deformano leggermente la trama del tessuto per ottenere un effetto di lucentezza e movimento. “È un processo complesso che prevede circa 13 passaggi – sottolinea Luisa Orefice – durante i quali il tessuto viene sovrapposto e lavorato con pettini per creare il disegno richiesto”. La fase finale è la calandratura dove il tessuto viene schiacciato da una calandra per fissare le onde e mantenere stabile il motivo. “È importante sapere che il moiré si può lavare solo a secco, altrimenti perde brillantezza e sinuosità” rimarca. Per poter essere lavorato il tessuto deve avere un’armatura faille ed essere composto principalmente da seta, che “è la fibra migliore per questo tipo di lavorazione”. L’armatura è l’intreccio tra trama e ordito, ma “non tutte le armature sono adatte alla marezzatura. Per i tessuti destinati al Papa, usiamo seta di altissima qualità”. A volte viene utilizzato anche il cotone.  La Orefice & C ha una storia che spanna un secolo. Nata nel 1925 come piccolo laboratorio specializzato nella lavorazione del moiré, oggi è alla quarta generazione e ha da poco festeggiato i 100 anni di attività. “Siamo un’azienda a conduzione familiare con 39 dipendenti, e nel tempo abbiamo ampliato le nostre lavorazioni mantenendo sempre alta la qualità e la tradizione artigianale” afferma Luisa Orefice. Alla Orefice & C terza e quarta generazione lavoravo fianco a fianco, ma l’importante resta il rispetto delle gerarchie: “Per vivere a lungo fondamentale è andare d’accordo”. “Le persone – conclude la signora Orefice – imparano fino a quando vivono, le aziende vivono fino a quando imparano. Per questo dico mai smettere di imparare”. —finanzawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

© Riproduzione riservata

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