(Adnkronos) – Nel panorama economico attuale, la sostenibilità non è più solo un obiettivo, ma una necessità. L'ottimizzazione dei consumi energetici e la riduzione degli sprechi rappresentano due leve fondamentali per costruire un modello produttivo più efficiente e competitivo. In Europa, secondo gli ultimi dati, l’energia incide fino al 20% sui costi totali di produzione per le industrie ad alta intensità energetica, con impatti ancora maggiori in alcuni settori. Così all'Adnkronos Alessandro Brizzi, General Manager di Renovis. "Nonostante i progressi tecnologici, dice, una quota significativa dell’energia impiegata viene ancora dispersa sotto forma di calore residuo, traducendosi in sprechi e costi aggiuntivi per le aziende. Di fronte a questa sfida, si apre una strada promettente: trasformare il calore disperso in un'opportunità di efficienza e risparmio". In questo scenario, il recupero del calore di scarto rappresenta infatti una leva strategica non solo per abbattere l’impatto ambientale dei processi industriali, ma anche per generare significativi benefici economici. Ottimizzare l’efficienza termica significa recuperare e riutilizzare questo calore disperso, migliorando il bilancio energetico complessivo. Secondo i dati più recenti, il mercato globale dei sistemi di recupero del calore dei rifiuti è stato valutato a 64,76 miliardi di dollari nel 2024 e crescerà al tasso del 7,5% dal 2025 al 2034.
Il trend e i fattori dominanti
Questo trend è il risultato di una spinta combinata da più fattori: normative ambientali sempre più stringenti e politiche di decarbonizzazione che impongono alle aziende una riduzione dell’impronta ecologica, la necessità di abbassare i costi operativi in un contesto di prezzi energetici volatili, il progresso tecnologico che rende sempre più efficienti le soluzioni per il recupero termico e, infine, una maggiore consapevolezza del vantaggio competitivo derivante da una gestione intelligente delle risorse. "Il potenziale del mercato – spiega Brizzi – è ulteriormente rafforzato dalla crescente domanda in settori strategici come la produzione di cemento, vetro e sostanze chimiche, oltre alla raffinazione del petrolio. In questi ambiti, il recupero del calore di scarto non è solo un’opzione per la sostenibilità, ma una vera e propria necessità per garantire competitività e ridurre l’esposizione ai rischi legati alla dipendenza energetica". Nello specifico, sottolinea, "uno dei principali vantaggi del recupero del calore di scarto è la significativa riduzione del fabbisogno energetico complessivo. In settori ad alta intensità energetica come la manifattura, la chimica e la produzione energetica, riutilizzare il calore residuo consente alle aziende di abbassare il consumo di combustibili fossili, riducendo così i costi operativi". Secondo quanto riportato dall’International Energy Agency (Iea), le imprese che adottano sistemi di recupero termico si stima che possano risparmiare dal 5-10% per misure a costo zero implementabili da subito, "al 20-40% per interventi con investimenti di medio periodo". Il recupero del calore non è solo una scelta economica, "ma anche una leva strategica per la sostenibilità", dice Brizzi. L’ottimizzazione dell’energia termica permette di diminuire drasticamente le emissioni di CO₂, "aiutando le aziende a rispettare le normative ambientali sempre più stringenti". In Europa, il Green Deal e il pacchetto legislativo Fit for 55 "impongono una riduzione delle emissioni del 55% entro il 2030, incentivando l’adozione di tecnologie di efficienza energetica". Il rispetto di questi obiettivi, prosegue, "non solo evita sanzioni e restrizioni, ma migliora anche il posizionamento dell’azienda in un mercato sempre più orientato alla sostenibilità".
La volatilità dei prezzi dell'energia
La volatilità dei prezzi dell’energia, dice, "è una delle principali sfide per le aziende industriali. Adottare soluzioni di recupero del calore consente di ridurre la dipendenza dalle fonti energetiche esterne e di stabilizzare i costi operativi, rendendo le imprese meno vulnerabili alle fluttuazioni dei prezzi del gas e dell’elettricità. In un contesto globale segnato da crisi energetiche e aumenti dei prezzi delle materie prime, questa strategia offre una maggiore sicurezza economica e finanziaria, permettendo alle aziende di pianificare investimenti a lungo termine con maggiore certezza". Secondo l’Istat, a dicembre 2024, i prezzi alla produzione dell’industria sono aumentati dell’1,1% su base annua, mentre nel comparto energetico si è registrato un incremento dell’1,2%, con una crescita tendenziale del 2,3%. In particolare, la fornitura di energia elettrica e gas ha visto un aumento del 3,6% su base annua, recuperando dopo la flessione del 2,0% di novembre. "Questi dati evidenziano quanto sia cruciale per le imprese adottare soluzioni per ottimizzare i consumi e ridurre la dipendenza dai costi energetici variabili", dice Brizzi. Le imprese che investono in efficienza energetica non solo ottimizzano i propri processi produttivi, ma acquisiscono anche un vantaggio competitivo. La sostenibilità è oggi un criterio chiave nelle scelte di fornitori, partner e consumatori: dimostrare un impegno concreto nella riduzione degli sprechi e nell’uso responsabile delle risorse consente alle aziende di rafforzare la propria reputazione e posizionarsi come leader di innovazione nel settore. Inoltre, la crescente domanda di prodotti sostenibili rende il recupero del calore una leva strategica per attrarre investitori e clienti sensibili ai temi ambientali. Infine, il recupero del calore di scarto apre nuove prospettive di sviluppo. "L’energia recuperata -afferma Brizzi – può essere riutilizzata per alimentare processi produttivi interni, ma anche immessa in rete attraverso sistemi di teleriscaldamento, fornendo calore a edifici residenziali, commerciali o industriali. Questo approccio favorisce la creazione di vere e proprie economie circolari, in cui lo scarto di un’azienda diventa una risorsa per un altro settore, massimizzando l’efficienza dell’intero ecosistema produttivo.
Soluzioni di recupero calore
Diverse realtà industriali hanno già implementato soluzioni avanzate di recupero del calore, con risultati tangibili in termini di efficienza e sostenibilità. "Nel settore tessile -spiega – il calore contenuto nei fumi di scarico dei generatori di vapore può essere recuperato per pre-riscaldare l'acqua di alimentazione delle caldaie, riducendo significativamente il consumo di gas naturale. Ad esempio, un intervento di recupero termico di Renovis ha permesso di risparmiare 362.000 Sm³/anno di gas naturale, evitando l'emissione di 715 tonnellate di CO₂ all'anno. Nell'industria del vetro, il recupero del calore dai fumi esausti può fornire energia termica per il teleriscaldamento, migliorando l'efficienza energetica complessiva. Un progetto realizzato da Renovis in una vetreria ha utilizzato il calore recuperato per il teleriscaldamento, dimostrando l'efficacia di tali interventi. Infine l'adozione di sistemi di trigenerazione ad alto rendimento consente di riutilizzare il calore residuo per la produzione simultanea di energia elettrica, termica e frigorifera, aumentando l'efficienza energetica rispetto agli impianti tradizionali. Un impianto di trigenerazione implementato da Renovis in un'industria alimentare ha migliorato notevolmente l'efficienza complessiva del processo produttivo. Per sfruttare al massimo il potenziale del recupero di calore di scarto, le aziende possono adottare diverse soluzioni tecnologiche in base alle loro esigenze produttive. Gli scambiatori di calore si distinguono in varie tipologie in base all’applicazione e al principio di funzionamento (ad esempio: scambiatori aria – acqua / aria – aria, oppure scambiatori a piastre, scambiatori a fascio tubiero, ecc). Questi dispositivi consentono di recuperare e trasferire l’energia termica tra fluidi diversi con dispersioni minime, migliorando l’efficienza dei processi produttivi. I generatori di vapore a recupero (Gvr) rappresentano una soluzione avanzata per il riutilizzo del calore residuo dai gas di scarico di turbine e motori e non solo. Utilizzando il calore disponibile per la produzione di vapore, i GVR riducono il consumo di combustibili primari e migliorano la sostenibilità energetica degli impianti industriali. Gli assorbitori, invece, sfruttano l’energia termica residua per produrre freddo, impiegando cicli ad assorbimento con soluzioni di bromuro di litio o ammoniaca. Questi sistemi sono particolarmente vantaggiosi in settori dove il raffreddamento è essenziale e il calore di scarto può essere valorizzato, come nelle industrie chimiche, alimentari e ospedaliere. Per le aziende che vogliono ridurre la dispersione termica, questi impianti rappresentano una scelta strategica, ma il vero vantaggio risiede in un approccio personalizzato. La progettazione di sistemi su misura consente di adattare le soluzioni alle specifiche necessità produttive, garantendo un ritorno sull’investimento più rapido e una maggiore flessibilità nel tempo. I sistemi scalabili, infatti, permettono alle imprese di espandere la propria capacità produttiva o adeguarsi alle evoluzioni normative senza dover ristrutturare completamente l’infrastruttura energetica.
Futuro del settore e intelligenza artificiale
Il futuro del settore appare estremamente promettente, grazie a innovazioni tecnologiche che mirano a rendere il recupero del calore di scarto ancora più efficiente e accessibile. L’integrazione con sistemi digitali avanzati, come l’Intelligenza Artificiale e l’Internet of Things (IoT), sta rivoluzionando la gestione energetica industriale, permettendo di monitorare in tempo reale i flussi energetici e di ottimizzare il rendimento degli impianti con un controllo sempre più preciso. "Queste tecnologie – afferma – non solo riducono al minimo le dispersioni, ma consentono anche una manutenzione predittiva, migliorando l’affidabilità e la durata delle infrastrutture. Parallelamente, il settore sta beneficiando di un’importante evoluzione nei materiali utilizzati per gli scambiatori di calore, che stanno diventando sempre più efficienti, resistenti e adattabili alle diverse esigenze industriali. Questo progresso consente di estendere i vantaggi del recupero del calore anche alle piccole e medie imprese, tradizionalmente escluse a causa dei costi iniziali elevati". Investire nel recupero del calore di scarto, afferma Brizzi, non è più solo una scelta etica o ambientale, ma una necessità economica per le imprese che vogliono mantenere la propria competitività in un mercato sempre più orientato alla sostenibilità. "Con il costo dell’energia che continua a rappresentare una delle principali voci di spesa per le aziende – dice – ottimizzare l’uso delle risorse disponibili diventa un fattore chiave per garantire stabilità finanziaria e crescita nel lungo periodo". Guardando al futuro, prosegue, il ruolo del recupero del calore di scarto nella transizione energetica sarà sempre più centrale. "Le normative ambientali e gli incentivi economici – spiega ancora – favoriranno ulteriormente la diffusione di queste soluzioni, accelerando l’adozione su larga scala e consolidando il recupero termico come una pratica industriale standard. Migliorare l’efficienza termica significa non solo ridurre i costi operativi e aumentare la competitività, ma anche contribuire attivamente agli obiettivi di decarbonizzazione. In un panorama industriale dove l’energia è una risorsa sempre più preziosa, adottare strategie per il recupero termico rappresenta una leva strategica per le aziende che vogliono crescere in modo sostenibile e allinearsi agli standard normativi sempre più stringenti". —finanzawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Imprese, Brizzi (Renovis): “Come trasformare il calore di scarto in un vantaggio economico”
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