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Banche, l’analista: “Prevedo darwinismo spietato, ecco perché”

(Adnkronos) – Il settore bancario, cresciuto con l’aumento dei tassi, ora affronta la sfida dei tagli Bce. Intesa Sanpaolo e Crédit Agricole continuano a brillare, ma il futuro è un campo di battaglia. Solo le banche ben posizionate vincono: le altre rischiano di essere inglobate, scomparire o sfumare in secondo piano. Ecco la ragione profonda del risiko bancario: un darwinismo spietato, dove la selezione naturale farà emergere i vincitori. E' davvero così? L'analista finanziario Giorgio Vintani spiega le ragioni all'Adnkronos: il settore bancario ha grandemente beneficiato della risalita dei tassi negli ultimi 2 anni, migliorando la performance del margine di interesse e "permettendo a molti istituti (per esempio Unicredit) di rifiorire. Queste banche, afferma, sono state le vere protagoniste della rinascita del comparto, piuttosto che le banche leader in servizi e transazioni, che hanno compiuto il loro naturale percorso di crescita".  Sullo scenario un'opportunità, ma anche una sfida. "La prima -dice l'analista- deriva dall’ondata di fusioni e acquisizioni che ha colpito il settore: si tratta di avere istituti più snelli e più efficienti, che siano meglio posizionati e pronti ad affrontare l'evoluzione". La sfida è la riduzione dei tassi da parte della Bce, l'unico strumento per tentare di risollevare le deboli economie europee: "Percorso di tagli necessario ma che va a scapito del margine di interesse delle banche. Prevedo che il settore attraverserà un’epoca di darwinismo, in cui solo gli istituti meglio posizionati si riveleranno vincenti a scapito degli altri, destinati ad essere acquisiti o a mantenere un profilo di secondo piano".  Qualcuno vede il futuro più roseo: da due anni il settore bancario domina il panorama finanziario, ma persistevano dubbi sulla capacità di sorprendere ancora dopo il ciclo di taglio dei tassi: "Intesa Sanpaolo – dice Calì – sembra dissolvere parte di queste incertezze". I multipli di bilancio mostrano che il sistema rimane sottovalutato, seppure meno rispetto al passato. "L'utile di Intesa – chiosa l'analista finanziario – è stato superiore alle aspettative, ma la grande sfida di quest'anno sarà convertire la grande liquidità sui conti correnti verso prodotti gestiti. Dunque aumentare la marginalità della banca". Dal punto di vista strategico potrebbe essere un ottima strategia: "I veri capitali degli italiani sono ancora sui conti correnti". La battaglia è ancora in corso, il mercato si aspetta nuove sorprese sui conti delle banche: occhi puntati su Pop Sondrio, Unicredit e Banco Bpm. Il risiko è appena iniziato. (di Andrea Persili)  —finanzawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

© Riproduzione riservata

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