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Inchiesta Keu in Toscana, chiesto processo per 24 persone e 6 società

FIRENZE – Inchiesta Keu in Toscana, chiesto processo per 24 persone e 6 società.

La Direzione distrettuale antimafia di Firenze ha chiesto il processo per 24 persone e 6 società nell’ambito dell’inchiesta sullo smaltimento illecito del Keu. Residuo di produzione derivante dal trattamento dei fanghi prodotti dagli scarti della concia delle pelli, prodotte dalla combustione dei fanghi delle concerie del distretto di Santa Croce sull’Arno

Il giudice del Tribunale di Firenze, Gianluca Mancuso, ha notificato alle 24 persone e anche a 6 società la convocazione per l’udienza preliminare che si svolgerà a partire dal 12 aprile 2024.

Tra gli imputati, rende noto Adnkronos, Giulia Deidda, Pd, sindaca di Santa Croce sull’Arno, Andrea Pieroni, Pd,  consigliere regionale. Edo Bernini, funzionario regionale ambiente. Ledo Gori, ex capo di gabinetto della presidenza della Regione Toscana Ledo Gori.

Gori capo gabinetto con i presidenti Rossi e Giani e rimosso da Giani in seguito all’inchiesta Keu un paio di anni fa. Per lui dopo la Regione Toscana un incarico di consulenza da parte del Comune di Viareggio.

A processo l’imprenditore di origine calabrese Francesco Lerose. I vertici delle associazioni di conciatori di Santa Croce e del consorzio Aquarno. Alcune imprese del distretto orafo aretino e imprenditori, alcuni dei quali anche collegati all’articolazione ‘ndranghetista Gallace di Guardavalle.

Tra i reati contestati agli imputati, a vario titolo, quelli di associazione per delinquere, gestione abusiva di rifiuti, abuso d’ufficio, corruzione elettorale, corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio, falso.

Oltre al filone legato alle concerie di Santa Croce, c’è un filone aretino legato al presunto smaltimento illecito dei rifiuti della Chimet e della Tca.

Questi i soggetti che dovranno comparire dinanzi al gup, come rendiconta Adnkronos. Per il filone di Santa Croce, Alessandro Francioni, Franco Donati. Nicola Andreanini, Silvia Rigatti, Lorenzo Mancini. Cristina Brogi, Antonio Lasi, Fabrizio Veridiani. Aldo Gliozzi, Maila Famiglietti, Alberto Benedetti. Giulia Deidda, Edo Bernini, Ledo Gori, Andrea Pieroni, Francesco e Manuel Lerose, Annamaria Faragò. Per il filone aretino Claudio Tavanti, Claudio Guadagnoli. Luca Benvenuti, Claudio Fagioli, Mario Guidelli,.Francesca Tartamella. Le società imputate sono: Associazione Conciatori, Consorzio Depuratore, Consorzio Aquarno, Lerose srl, Tca spa e Chimet spa.

Un caso di corruzione elettorale contestato al consigliere regionale Andrea Pieroni. Per la Dda, illustra Adnkronos, Pieroni si sarebbe reso disponibile nella campagna per le elezioni regionali tra maggio e giugno 2020 a presentare un emendamento sui rifiuti Keu. In cambio dei voti del distretto conciario. Emendamento che aveva lo scopo di ottenere norme che esonerassero il Consorzio Aquarno dall’Aia, l’autorizzazione ambientale per i rifiuti speciali.

L’emendamento passò in Consiglio regionale ma la norma venne abrogata dallo stesso Consiglio nel maggio del 2021.

Sulla base delle indagini dirette dalla Dda, lo smaltimento illecito del Keu avrebbe consentito notevoli risparmi, tagliando i costi di oltre 24 milioni di euro. Nell’inchiesta sono finiti anche alcuni dirigenti di aziende del comparto chimico-orafo di Arezzo, coinvolti nello smaltimento illecito di rifiuti inquinanti che sarebbero finiti in un impianto a Bucine.

 

Lega Salvini con Elena Meini, capogruppo in Consiglio regionale della Toscana, già presidente  Commissione d’inchiesta su infiltrazioni mafiose in Toscana.: “La richiesta di rinvio a giudizio di una trentina fra persone fisiche ed aziende nell’ambito dell’inchiesta keu è un passo decisivo verso un processo che dovrà verificare la presunta colpevolezza di esponenti politici, dipendenti pubblici ed imprenditori.

Un plauso agli inquirenti e la massima fiducia verso i giudici. Con la speranza che si renda pienamente giustizia nei confronti di chi è stato pesantemente danneggiato da atti illeciti.

Da parte nostra, rimaniamo garantisti. Ma, qualora venissero individuati definitivamente dei colpevoli, auspichiamo pene adeguate, in linea con i gravi reati commessi. Auspico, comunque, che la parte politica potenzialmente interessata dall’inchiesta (ovvero il Pd) possa, quant omeno, riflettere seriamente sul suo modus operandi”.

© Riproduzione riservata

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