“Continuano a riscontrarsi inefficienze e irregolarità contabili nelle procedure di spesa nei confronti degli enti del comparto sanitario, già segnalate nei passati esercizi, che privano il bilancio regionale della necessaria trasparenza ai fini del controllo sul corretto e tempestivo impiego delle risorse pubbliche destinate al finanziamento della sanità”
Alla Sezione regionale di controllo per la Toscana della Corte dei Conti si è svolta l’udienza di parificazione del rendiconto generale regionale del 2021, presieduta dal presidente di sezione Maria Annunziata Rucireta.
Presenti per l’amministrazione regionale il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, i vicepresidenti del Consiglio regionale Stefano Scaramelli e Marco Casucci e numerosi consiglieri regionali.
La relazione allegata al rendiconto generale della Regione Toscana 2021 è stata illustrata ieri martedì 19 luglio dai magistrati Francesco Belsanti, Paolo Bertozzi, Fabio Alpini, Rosaria Di Blasi e Anna Peta. Successivamente il Procuratore regionale consigliere Acheropita Rosaria Mondera ha svolto la propria requisitoria orale, cui è seguito l’intervento del presidente Giani.
La gestione finanziaria registra entrate e spese di competenza pari rispettivamente a 12.248 milioni ed a 12.034 milioni, e si chiude con un risultato di amministrazione formale che, dopo l’avanzo registrato nel 2020 pari a 97,17 milioni, consegue un saldo positivo di 346,08 milioni. Tenuto conto delle quote accantonate e vincolate, il risultato di amministrazione sostanziale rimane però in disavanzo di 1.526,55 milioni, ancorché in costante riduzione negli ultimi anni.
È proseguito pertanto anche nel 2021 il percorso di rientro da una situazione di disavanzo, “in gran parte imputabile al massiccio ricorso, fatto in passato, al debito autorizzato e non contratto per finanziare spese di investimento”.
Il perimetro sanitario registra accertamenti in entrata e impegni in uscita rispettivamente per 9.351,97 e 9.560,87 milioni, con un deciso incremento delle spese che trovano copertura in entrate rese disponibili sul perimetro ordinario e prevalentemente destinate al ripiano delle perdite registrate dal Servizio sanitario regionale nel 2020, ammontanti a più di 95 milioni.