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I dieci piatti tipici toscani da provare almeno una volta nella vita

Quando si pensa alla Toscana, vengono in mente le colline del Chianti, i borghi medievali, l’arte rinascimentale… ma c’è un’altra meraviglia da non sottovalutare: la cucina.
Rustica e saporita: la cucina toscana è un’esperienza che va vissuta con lentezza, magari con un bicchiere di rosso accanto e la compagnia giusta.
Ecco una top 10 di piatti imperdibili, da assaggiare almeno una volta nella vita.

Cacciucco alla Livornese

Origine: Livorno.

Il cacciucco è un’antica zuppa di pesce nata nei porti di Livorno, preparata con diversi tipi di pesce “povero” (come polpi, seppie, scorfani, palombi) cotti lentamente in un sugo denso di pomodoro, aglio e peperoncino. Viene servito con fette di pane raffermo tostate e strofinate con aglio. È un piatto vigoroso, robusto, che racchiude l’anima marina della Toscana costiera.

Qui la ricetta.

Peposo dell’Impruneta

Origine: Impruneta, FI.

Originario della zona di Impruneta, vicino a Firenze, questo stufato di manzo si distingue per il suo sapore intenso e speziato. Preparato con tagli di carne bovina, abbondante pepe nero, aglio e vino rosso, veniva anticamente cotto lentamente nei forni dei fornaciai, gli artigiani della terracotta. Il risultato è una carne tenerissima, avvolta da un sugo scuro e corposo, perfetto per accompagnare pane toscano o polenta.

Qui la ricetta.

Lampredotto

Origine: Firenze.

Il lampredotto è il re dello street food fiorentino, amato da generazioni. Si tratta di uno dei quattro stomaci del bovino (l’abomaso), cotto a lungo in un brodo aromatico e servito in un panino croccante, spesso bagnato nel brodo e condito con salsa verde o piccante. Nonostante le sue umili origini, è considerato una vera prelibatezza da chi ama i sapori decisi e autentici.

Qui la ricetta.

Ribollita

Origine: Siena.

La ribollita è un piatto simbolo della cucina contadina toscana. È una zuppa a base di pane raffermo, cavolo nero, fagioli cannellini, carote, cipolle e altre verdure di stagione. Come suggerisce il nome, veniva “ribollita” il giorno dopo la prima preparazione, per renderla ancora più saporita. Ricca, nutriente e legata a doppio filo con la tradizione rurale, è l’esempio perfetto di come gli avanzi possano trasformarsi in un piatto gustoso e sostanzioso.

Qui la ricetta.

Bistecca alla Fiorentina

Origine: Firenze.

Non si può parlare di cucina toscana senza citare la celebre bistecca alla fiorentina. Si tratta di un taglio alto e imponente di carne di razza Chianina, cotto rigorosamente alla brace e servito al sangue, con un filo d’olio extravergine e magari un pizzico di sale grosso. È un piatto che richiede rispetto: nessuna marinatura, nessun condimento complicato, solo materia prima eccellente e cottura perfetta. Accompagnata da un buon bicchiere di Chianti, rappresenta il lato più carnivoro e aristocratico della cucina toscana.

Qui la ricetta.

Pappa al Pomodoro

Origine: Firenze.

Un piatto tanto semplice quanto irresistibile, la pappa al pomodoro è un classico comfort food toscano. Preparata con pane raffermo, pomodori maturi, aglio, basilico e olio d’oliva, ha una consistenza cremosa e un sapore fresco e pieno. Spesso servita calda in inverno o a temperatura ambiente in estate, è la dimostrazione perfetta dell’arte toscana di non sprecare nulla e valorizzare gli ingredienti più umili. “Viva la pappa col pomodoro”, cantava Rita Pavone: un inno che ancora oggi conquista tutti.

Qui la ricetta.

Castagnaccio

Origine: Garfagnana (LU).

Questo dolce povero ma affascinante è tipico delle zone montane della Toscana, soprattutto in autunno, quando abbonda la farina di castagne. Il castagnaccio è una torta bassa, preparata senza zucchero, con farina di castagne, uvetta, pinoli, noci e rosmarino, il tutto cotto al forno con un filo d’olio. Il suo gusto deciso e leggermente amarognolo può sorprendere chi è abituato a dolci più zuccherini, ma è un’esperienza autentica e legata al ciclo della natura.

Qui la ricetta.

Panforte di Siena

Origine: Siena.

Antichissimo dolce senese, il panforte affonda le radici nel Medioevo. È un impasto compatto a base di frutta candita, miele, spezie (come cannella e noce moscata), mandorle e farina. Oggi viene gustato tutto l’anno, ma soprattutto a Natale, accompagnato da un bicchierino di Vin Santo. Ne esistono due varianti principali: il Panforte Margherita, più delicato, e il Panpepato, più speziato e antico.

Qui la ricetta.

Crostini ai Fegatini

Origine: Firenze.

Un antipasto tipico toscano, protagonista di ogni pranzo delle feste o delle sagre di paese. Si prepara con pane toscano abbrustolito e una crema a base di fegatini di pollo, cipolla, capperi, acciughe e una spruzzata di vinsanto o brodo. Ogni famiglia custodisce la sua ricetta, ma il risultato è sempre un sapore deciso, intenso e irresistibile. Ideale per iniziare un pasto in perfetto stile toscano.

Qui la ricetta.

Fagioli all’Uccelletto

Origine: Firenze. 

Nonostante il nome curioso, questo piatto non contiene carne d’uccello: si tratta infatti di fagioli cannellini cotti in un sugo profumato di pomodoro, aglio e salvia. Tradizionalmente preparati in un tegame di coccio, venivano serviti come piatto unico o contorno a salsicce e carne arrosto. È uno dei piatti più rappresentativi della “cucina povera” toscana, capace di offrire gusto e sostanza con pochi ingredienti.

Qui la ricetta.

REDAZIONE

© Riproduzione riservata

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