fbpx
5 C
Lucca
martedì 30 Dicembre 2025
Segnala a Zazoom - Blog Directory
spot_img

Fine vita in Toscana, cardinale Lojudice: “Sentenza Consulta dimostra urgenza ripensare legge coinvolgendo il Parlamento”

“La sentenza della Corte Costituzionale dimostra come avevamo già chiesto, l’urgenza di ripensare la legge sul fine vita coinvolgendo il Parlamento”.

Fine vita in Toscana, c’è l’intervento del cardinale Augusto Paolo Lojudice, presidente Cet Conferenza episcopale Toscana, l’assemblea dei vescovi toscani, dopo la sentenza della Corte Costituzionale.

Sentenza 204/2025, qui il testo della sentenza depositata il 29 dicembre 2025, che ha stabilito “Non è illegittima l’intera legge toscana sul fine vita, ma varie sue disposizioni violano competenze statali”. La Corte Costituzionale “ha respinto le
censure statali sull’intera legge regionale toscana numero 16 del 2025, in tema di
aiuto al suicidio, ma ha dichiarato l’illegittimità costituzionale di diverse sue
disposizioni”.

Cardinale Augusto Paolo Lojudice, presidente Cet, arcivescovo metropolita di Siena-Colle di Val d’Elsa-Montacino e vescovo di Montepulciano-Chiusi-Pienza: “Non crediamo nelle contrapposizioni, ma nel confronto aperto, schietto e democratico. Con questa sentenza non ci sono vincitori o sconfitti, ma solo la necessità di dialogo senza snaturare la posizione della Chiesa da sempre per la tutela della vita in ogni suo stadio. Come vescovi toscani ribadiamo la necessità di avere norme nazionali ispirate al riconoscimento del valore della vita”.

La legge sul fine vita vede la Toscana apripista, prima regione in Italia a vararla, legge regionale 14 marzo 2025.  Dopo l’approvazione, il ricorso del Governo Meloni lo scorso maggio, che ha impugnato l’intera legge toscana sul suicidio assistito. La Regione Toscana si era costituita in giudizio presso la Corte Costituzionale in merito al ricorso presentato dal Governo contro la legge relativa alle modalità organizzative per garantire il trattamento medicalmente assistito sul fine vita.

Dopo la pubblicazione della sentenza 204/2025 della Corte Costituzionale, Eugenio Giani, presidente Regione Toscana, via social: “La Corte Costituzionale riconosce alla Toscana la legittimità di legiferare sul fine vita. È un passaggio storico e un risultato politico chiaro. La Consulta conferma il lavoro fatto dalla Regione Toscana, in una fase in cui lo Stato è rimasto fermo, nonostante l’invito esplicito della stessa Corte a intervenire già dal 2019. Di fronte a questa assenza, la Toscana non si è tirata indietro.

Siamo stati la prima Regione ad assumerci questa responsabilità, mentre il Governo chiedeva addirittura l’abrogazione della nostra legge.
La sentenza dice una cosa netta: le Regioni possono e devono fare la loro parte quando sono in gioco diritti, dignità e tutele delle persone.
Ora andiamo avanti, nel rispetto delle indicazioni della Corte, per rafforzare una legge che mette al centro la sanità pubblica, la responsabilità istituzionale e l’umanità.
La Toscana ha indicato una strada. Sul fine vita continueremo a percorrerla, con coraggio e serietà”.
Come si legge in un comunicato della Corte Costituzionale, “La Corte ha ritenuto che nel suo complesso la legge regionale sia riconducibile all’esercizio della potestà legislativa concorrente in materia di tutela della salute e persegua la finalità di «dettare norme a carattere meramente organizzativo e procedurale, al fine di disciplinare in modo uniforme l’assistenza da parte del servizio sanitario regionale alle persone che – trovandosi nelle condizioni stabilite da questa Corte nella sentenza n. 242 del 2019, così come ulteriormente precisate nella sentenza n. 135 del 2024 – chiedano di essere aiutate a morire». Numerose sue disposizioni hanno però illegittimamente invaso sfere di
competenza riservate alla legislazione statale“.

 

CINZIA GORLA

© Riproduzione riservata

spot_img

Notizie correlate

Lucca
cielo coperto
5 ° C
5.2 °
4 °
80 %
1.3kmh
97 %
Mar
5 °
Mer
5 °
Gio
5 °
Ven
7 °
Sab
9 °

Ultimi articoli

SEGUICI SUI SOCIAL

VIDEO NEWS