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Autonomia differenziata, Giani: “Accolte questioni da noi sollevate nei ricorsi”

Autonomia differenziata, Giani: “Accolte questioni da noi sollevate nei ricorsi”

Autonomia differenziata, stop della Consulta a sette profili della legge Calderoli: dai Livelli essenziali di prestazione alle aliquote sui tributi.

Una bocciatura parziale della Corte Costituzionale dopo il ricorso presentato da Regione Toscana, Regione Puglia, Regione Sardegna e Regione Campania.

La Corte Costituzionale, si legge in un comunicato, “In attesa del deposito della sentenza, l’Ufficio comunicazione e stampa fa sapere che
la Corte costituzionale ha ritenuto non fondata la questione di costituzionalità
dell’intera legge sull’autonomia differenziata delle regioni ordinarie (n. 86 del
2024), considerando invece illegittime specifiche disposizioni dello stesso testo
legislativo”. Ravvisando l’incostituzionalità di determinati profili di legge. Aggiungendo: “Spetta al Parlamento, nell’esercizio della sua discrezionalità, colmare i vuoti
derivanti dall’accoglimento di alcune delle questioni sollevate dalle ricorrenti, nel
rispetto dei principi costituzionali, in modo da assicurare la piena funzionalità della
legge”.

Eugenio Giani, presidente Regione Toscana: “Oggi c’è la nostra soddisfazione nel vedere accolto il disagio per una concezione di autonomia regionale che non è assolutamente quella che ha ispirato la riforma del titolo V nel 2001. Sono state accolte le questioni da noi sollevate nei ricorsi”.

Antonio Mazzeo, presidente Consiglio regionale della Toscana: “La Consulta ha dichiarato incostituzionali parti essenziali della legge sull’autonomia differenziata, grazie anche al ricorso della Regione Toscana.
Il Governo si fermi e smetta di dividere il Paese e aumentare le disuguaglianze territoriali.
Non può esserci regionalismo senza solidarietà ed equità”.

Stefano Scaramelli, Italia Viva, vice presidente Consiglio regionale della Toscana: La Corte Costituzionale ha accolto il ricorso che come Regione Toscana abbiamo presentato contro la legge sull’autonomia differenziata voluta dal Governo Meloni per compiacere la Lega. L’Italia una, unica e unita è più forte di qualsiasi tentativo di differenziazione che, oltre che ingiusto, era anche iniquo e pericoloso. In Consiglio regionale come Italia Viva ci eravamo pronunciati tra i primi per andare in questa direzione”.

Silvia Noferi, consigliera regionale M5S: “Fa sorridere, se non veramente morire dal ridere, alla luce di questa pronuncia, il comunicato congiunto della destra regionale sulla pdl 283 sui consorzi di sviluppo industriale presentata oggi in conferenza stampa dalla sottoscritta, dal presidente della Commissione Sviluppo Economico Gianni Anselmi e dal capogruppo del PD Vincenzo Ceccarelli. Ci accusano di voler “sovietizzare la Toscana” e di sperperare denaro pubblico senza entrare nel merito della legge, quando in realtà si tratta di uno strumento legislativo che si aggiunge a quelli esistenti per cercare di rinnovare e riconvertire aree industriali dismesse o inattive. Noi facciamo atti concreti, loro non riescono nemmeno a scrivere una legge che stia in piedi a livello formale”.

Pd Toscana, segretario regionale Emiliano Fossi: “Accogliamo positivamente la sentenza della Corte Costituzionale sulla legge sull’autonomia differenziata. Confermano di fatto ciò che come partito abbiamo sempre sostenuto insieme agli altri soggetti che compongono il Comitato promotore toscano del referendum abrogativo della legge in questione.

Questa sentenza è importante perché, pur non arrivando a un rigetto completo della legge e non dichiarandola formalmente incostituzionale, pone dei limiti chiari e rigorosi alla sua applicazione, ridimensionandone profondamente gli effetti e facendo emergere tutte le criticità che possono minacciare il principio di uguaglianza e di unità della Repubblica.

La Corte offre una lettura che mette al centro la tutela dei diritti costituzionali di tutti i cittadini, indipendentemente dalla Regione di appartenenza, e impone un controllo severo sulle modalità di attuazione dell’autonomia differenziata.

Il risultato, quindi, è quasi una ‘demolizione’ indiretta della legge, che ora risulta vincolata a condizioni stringenti, limitando fortemente la possibilità di generare disparità tra Regioni e garantendo che ogni processo di autonomia sia sempre rispettoso dei principi fondamentali della Costituzione.

Stefano Scaramelli, Italia Viva, vice presidente Consiglio regionale della Toscana: La Corte Costituzionale ha accolto il ricorso che come Regione Toscana abbiamo presentato contro la legge sull’autonomia differenziata voluta dal Governo Meloni per compiacere la Lega. L’Italia una, unica e unita è più forte di qualsiasi tentativo di differenziazione che, oltre che ingiusto, era anche iniquo e pericoloso. Bene così! In Consiglio regionale come Italia Viva ci eravamo pronunciati tra i primi per andare in questa direzione.

 

CINZIA GORLA

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