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Alluvione in Toscana, salgono a sei le vittime. Giani: “Precipitazioni senza precedenti”

Alluvione in Toscana, salgono a sei le vittime. Giani: “Precipitazioni senza precedenti”.

Sono sei le vittime accertate per il maltempo in Toscana. Due uomini risultano ancora dispersi a Campi Bisenzio e a Prato.

Giani: “Confermato purtroppo un ulteriore decesso a Montemurlo”.

Dunque un’altra vittima, dopo le precedenti due vittime a Montemurlo, provincia di Prato, una a Rosignano Marittimo, provincia di Livorno. Marito e moglie di Lamporecchio travolti da acqua e fango nella loro auto a Vinci. Il sindaco di Vinci Giuseppe Torchia: “Siamo sconvolti”.

Giani venerdì 3 novembre: “Quella di ieri è stata una precipitazione senza precedenti. Non è caduta così tanta acqua in così poco tempo nemmeno nell’alluvione del 1966. In quattro ore sono caduti 200 ml di acqua in media in ciascun Comune. Sono state colpite zone dove vivono due terzi dei cittadini della Toscana ed è grande il dolore per le vittime”.

Disastri in gran parte della regione. Una situazione drammatica. Con i mezzi anfibi della Protezione Civile per salvare le persone. Sindaci in prima linea alla guida del Coc Centro operativo comunale e nei luoghi dei disastri.

Il Consiglio dei ministri venerdì 3 novembre ha dichiarato lo stato d’emergenza nazionale.  La dichiarazione, spiega Giani, “prevede che vi sia una condizione d’emergenza e di intervento straordinario in sette delle nostre 10 province: Firenze, Pisa, Livorno, Prato, Pistoia, Lucca, Massa“.

Giani: “Continua in Toscana il lavoro dei tecnici Enel per ripristinare la corrente, al momento 20.500 utenze senza, in riduzione nelle ultime due ore, con 600 tecnici all’opera”.

Poi il presidente Regione Toscana.

“Per tutta la notte abbiamo lottato contro il maltempo e contro il timore che alle tragedie in corso se ne potesse aggiungere una anche maggiore, nel caso l’Arno superasse i livelli di guardia. Ora questa preoccupazione sembra scongiurata. Sono stato tutta la notte in contatto con i sindaci dei territori colpiti, abbiamo avuto la possibilità di usare i mezzi anfibi della protezione civile per raggiungere le persone isolate nelle abitazioni in campagna. Alle 2 di notte circa sono riuscito ad entrare nell’ospedale di Prato, che era allagato. Anche gli ospedali di Empoli e Pontedera sono stati invasi dalle acque. Ora i fiumi si stanno sgonfiando e anche quelli esondati rientrano negli argini. La città di Firenze è stata solo lambita dalla perturbazione, ma altre zone sono state duramente colpite”.

“Sono molto grato al presidente Mattarella che mi ha telefonato ed ha rivolto parole di grande affetto, vicinanza e solidarietà a tutti i toscani. Poi mi sono sentito con la premier Meloni, che ha portato al Consiglio dei Ministri di questa mattina la mia dichiarazione di stato di emergenza per proclamare lo stato di calamità naturale. Ho parlato con il ministro Salvini per ripristinare la circolazione sull’A11 e stiamo lavorando con le Ferrovie per ripristinare il traffico ferroviario. Ringrazio il direttore della Protezione civile nazionale Curcio che è stato in contatto con me per tutta l’emergenza fornendoci il supporto necessario. Le loro telefonate si sono alternate nella notte e nella mattina con quelle dei sindaci, dei prefetti ed anche dei cittadini che mi conoscono e che mi hanno in vari modi segnalato le criticità che stavano vivendo. Ringrazio infine l’assessora regionale alla Protezione civile Monia Monni a Campi Bisenzio con il sindaco Tagliaferri per dare il giusto sostegno alla popolazione colpita”.

“Avevamo diffuso un’allerta arancione perché attendevamo una bomba d’acqua sulla lucchesia. Invece si è concentrata sulla valle dell’Arno e del Bisenzio. Ma grazie al lavoro di squadra delle istituzioni e alla capacità di intervento e reazione della nostra Protezione civile siamo riusciti a far fronte a una situazione devastante. E’ in casi come questi che i toscani sanno tirare fuori il meglio di loro e la Regione farà da riferimento per tutti i sindaci per agire presto e bene”.

Poi Giani: “Credo che proprio i lavori fatti in questi anni per la messa in sicurezza dei fiumi, a partire dall’Arno, abbiano evitato il peggio al capoluogo e in altre realtà. Come ad esempio a Livorno, dove la bomba d’acqua non ha avuto effetti devastanti perché negli anni scorsi abbiamo riportato allo scoperto il Rio Maggiore ed il Rio Ardenza, prima intubati, e aumentata la portata della canalizzazione sotto la ferrovia e sotto la strada, dando modo così alle acque di fluire. I frutti di questi lavori si vedono, così come si vedono quelli lungo l’Arno.

Proprio ieri avevamo inaugurato il condotto dal fiume alla cassa di espansione di Pizziconi, nel Comune di Figline Incisa, dove in caso di emergenza potranno trovare spazio 3.500.000 mc di acqua. Negli anni sono stati realizzati lo Scolmatore di Cascina, la cassa di espansione di Roffia a San Miniato, sono in corso i lavori per altre grandi casse di espansione a Prulli, Leccio, Restavo, capaci di ritenere oltre 20 milioni di mc di acqua. Lavorare sulla prevenzione, anche a fronte di cambiamenti climatici così evidenti, è fondamentale. Abbiamo presentato progetti per 800 milioni di euro per opere in tutta la Toscana, che riguardano anche l’Ombrone, il Serchio, la Magra, l’Albegna. Il Governo ci aveva prospettato a breve l’apertura di un bando per cui spero davvero che questi fondi arrivino”.

© Riproduzione riservata

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