Alluvionati, Confindustria Toscana: “Slittamento scadenze fiscali inadeguato”.
“La misura sullo slittamento delle scadenze fiscali e contributive è insufficiente e inadeguata. Le imprese non hanno bisogno di contentini ma di una reale presa in carico delle proprie difficoltà. Perché stiamo parlando delle aree industriali più importanti del Paese. E la necessaria ricostruzione ha bisogno di misure strutturali a partire da tempi decisamente più ampi sul fronte degli adempimenti tributari, ma anche di ristori rapidi e certi”.
Così Confindustria Toscana con il presidente Maurizio Bigazzi sui termini dei versamenti tributari spostati al 18 dicembre dal Governo per gli alluvionati in Toscana.
Eugenio Giani, presidente Regione Toscana: “Io non voglio fare polemiche politiche. Sono assolutamente d’accordo con quanto ha sostenuto il presidente di Confindustria Toscana, Maurizio Bigazzi. Tutto ciò che non viene dato dal Governo alla Toscana si rifletterà in una immagine assolutamente negativa che i toscani si faranno di chi si muove in questo senso”.
Dario Nardella, sindaco di Firenze: “La proroga da parte del Governo sa tanto di presa in giro. Ci auguriamo che venga rivista molto rapidamente perché sarebbe la beffa oltre al danno che le nostre comunità hanno già subito. Stanno protestando tutti a partire da Confindustria Toscana, mi auguro ci sia un ripensamento”.
Daniele Matteini, presidente di Confindustria Toscana Nord: “Il posticipo degli adempimenti fiscali per le aziende alluvionate alla fine è arrivato. Ma è limitato a soli 20 giorni, come se un lasso di tempo così breve fosse sufficiente a fare ripartire aziende devastate. Ho già avuto modo nei giorni scorsi di osservare che non c’è consapevolezza della gravità di quanto è accaduto. Aggiungo che non c’è nemmeno consapevolezza di quanto possa essere sconcertante un comportamento simile da parte delle istituzioni.
Abbiamo capito chiaramente che l’erario non può permettersi di rinunciare nell’esercizio 2023 al gettito proveniente dalle aziende di una parte consistente della Toscana. A questo rispondo in due modi. Primo, che sarebbe stato più corretto dirlo fin dall’inizio, piuttosto che trovarsi oggi di fronte a un decreto che lascia increduli e sa di beffa. Secondo, che non è colpa delle aziende se in questi casi il sistema è basato su criteri insensati. Se in un Comune solo una quota ridottissima di imprese è alluvionata, provvedimenti come le moratorie fiscali investono l’intero Comune.
E’ evidente che così non può funzionare. Assieme al collega Maurizio Bigazzi, nei numerosi contatti che abbiamo avuto con personalità politiche di maggioranza e opposizione abbiamo proposto di cambiare sistema, basandolo su autocertificazioni – certamente da controllare a posteriori, appena possibile – delle aziende direttamente o indirettamente danneggiate. In questo modo si andrebbero a tutelare le imprese veramente colpite da calamità e lo si potrebbe fare in maniera seria ed efficace. Non con un posticipo di 20 giorni delle scadenze fiscali”.