Qualcuno di voi ha mai provato a “vivere il futuro”? Intendo dire immaginarsi come sarà vivere ad esempio nel 2106, oppure a capire cosa potrà avvenire semplicemente fra cinque anni?
Io l’ho fatto, ed è stata un’esperienza molto stimolante e formativa: ho “letteralmente” vissuto cinque mesi in un periodo che va dal 2106 al 2115. Scrivo “letteralmente” perché è proprio per scrivere uno spettacolo teatrale sul cambiamento climatico che mi sono immerso in questo futuro.
Spettacolo a parte, ho imparato molte cose “vivendo il futuro”: per rendere la storia credibile e realistica, ho cercato di immaginarmi come potrebbe essere il mondo fra 80 anni. In questa rubrica racconterò cosa ci potrebbe aspettare in un futuro nemmeno troppo lontano. Parleremo di tecnologia, cambiamento climatico, costume e società, scoperte scientifiche, e molto altro.
In questo primo articolo vi racconterò velocemente come si può arrivare a fare il mio stesso percorso. Quando ho raccontato di come ho scritto lo spettacolo, sono sempre partito da una domanda, che qui sul web non ha molto senso fare: “Di che colore sono i miei occhi?”. Quando ho avuto un piccolo gruppo ad ascoltarmi, le persone più vicine a me hanno potuto dire tranquillamente marroni, chi era un po’ più distante diceva scuri, chi era lontano non sapeva cosa rispondere. Questo accade perché con la distanza fisica l’informazione si degrada, ma non è solo la distanza fisica a degradare l’informazione, c’è anche la distanza temporale a farlo. Per dimostrarvelo, provate a rispondere a queste tre domande:
- Cosa hai mangiato a colazione stamani?
- Cosa hai mangiato a colazione un mese fa?
- Cosa hai mangiato a colazione il giorno del tuo decimo compleanno?
Potete accorgervi che più indietro si va nel tempo più è difficile trovare una risposta, a meno che non accada un evento particolare che rende indelebile nella memoria quello che è successo.
La stessa cosa vale per il futuro: se vi chiedo cosa mangerete per cena stasera probabilmente saprete darmi una risposta, ma se la domanda diventa cosa mangerete per cena fra una settimana, se non avete già qualcosa in programma, non sapete cosa rispondere.
Ma come si può allora cercare di capire quello che accadrà nel futuro? Per il passato possiamo attingere a degli “archivi”: possono essere le fotografie dei nostri smartphone, testimonianze, documenti storici, analisi scientifiche, e molto altro. Ma per il futuro non c’è nulla. Come possiamo cercare di capire come sarà?
La mia esperienza mi porta a dire che possiamo utilizzare il passato più recente, il presente, e gli studi scientifici: vedere come si evolve una tecnologia in un lasso di tempo breve, cosa sta accadendo all’ambiente che ci circonda, leggere molti studi pubblicati su riviste autorevoli, e un po’ di fantasia, ci possono aiutare a comprendere quello che i nostri nipoti e pronipoti potranno vivere fra 80 anni.
Spero che questo viaggio che vi propongo per vivere il futuro insieme, vi sia di ispirazione e vi aiuti a immaginare un futuro migliore per tutti noi. Ogni articolo scoprirete che tratteremo di argomenti già attuali, ma con lo sguardo di chi vivrà nel 2106.