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Lucca, ballottaggio 26 giugno: è rottura tra Calenda e Veronesi

LUCCA – Ballottaggio amministrative 26 giugno. Volano stracci a Lucca tra Carlo Calenda, leader di Azione, e il suo candidato sindaco Alberto Veronesi, direttore d’orchestra, figlio di Umberto Veronesi.

Alberto Veronesi, uscito dal primo turno con 3,65% di consenso, ha dichiarato il suo voto al ballottaggio del 26 giugno per Mario Pardini, candidato di centrodestra, uscito dal primo turno con il 34,3%.

Carlo Calenda, leader di Azione, che in campagna elettorale non si è presentato a Lucca per Veronesi (si è presentato Matteo Renzi, leader di Italia Viva per la chiusura della campagna elettorale) con un tweet definisce Veronesi “incapace” e con il Terzo Polo dichiara il suo sostegno al candidato di centrosinistra Francesco Raspini, assessore uscente dell’amministrazione Pd del sindaco uscente Tambellini, uscito dal primo turno con il 42,6%.

Pardini al ballottaggio del 26 giugno si presenta con apparentamento con Fabio Barsanti, che con il 9,5% al primo turno è il terzo candidato più votato, e che alle amministrative del 2017 venne eletto in Consiglio Comunale con Casapound. E con Elvio Cecchini, 3% al primo turno, sostenuto da sostenuto da ‘Lista civile – Insieme’ in tandem con Donatella Buonriposi e ‘Impegno civico per Lucca’ di Celestino Marchini.

Il divorzio tra Calenda e Veronesi viene formalizzato con un tweet da Calenda dopo la dichiarazione di voto a Pardini di Veronesi.

Scrive Calenda: “Quando si sbaglia è doveroso ammetterlo. Veronesi sembrava una persona seria. Si è dimostrato non solo un incapace ma anche disposto ad appoggiare la peggior coalizione di destra delle amministrative al secondo turno. Scusateci. Andrò a sostenere il candidato del centrosinistra”.

La replica di Veronesi via Fb, pubblicando il video di Calenda: “Carlo, grazie per la fiducia che hai riposto inizialmente in me. Ricevo un post in cui mi dai dell’incapace. Intanto mi chiedo come mai tanto nervosismo. Ti ho aspettato in campagna elettorale. Avevamo organizzato tutto per te e hai disdetto mezz’ora prima.

Sicuramente quindi il risultato appena sufficiente, il 3,65% in un mese di campagna, dobbiamo condividerlo. La mia scelta è per la discontinuità come insieme avevamo pattuito: lo dici tu nel video che mi hai dedicato. Poi, sulla peggiore destra, vorrei segnalarti che non mi sono apparentato con nessuno ma ho espresso una dichiarazione di voto per un candidato civico. Sulle peggiori destre, vorrei ricordarti che mia madre è stata quattro anni in un campo di concentramento. Se pensassi che ci fosse una deriva di questo tipo, sarei stato il primo a starne lontano. La mia forza è la coerenza, io non parlo contro i 5 Stelle e poi do i miei voti alla Raggi alla Commissione Expo. Per il resto riposto il tuo video. Buona fortuna”.

© Riproduzione riservata

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