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Lucca Comics and Games, consegnati i premi. Paolo Eleuteri Serpieri è il maestro del fumetto

LUCCA – Si è tenuta il 31 ottobre al Teatro del Giglio di Lucca la serata di premiazione dei Lucca Comics & Games Awards 2024, uno degli eventi più attesi nel panorama internazionale del fumetto, del gioco e dell’intrattenimento.

La cerimonia ha celebrato l’eccellenza creativa e l’innovazione artistica, conferendo riconoscimenti ai migliori autori e alle migliori autrici, illustratori e illustratrici, game designer e creativi e creative che hanno segnato l’anno con le loro opere. I vincitori, scelti tra una rosa di candidati di altissimo livello, rappresentano il meglio della cultura pop contemporanea, confermando Lucca Comics & Games come un punto di riferimento imprescindibile per l’industria creativa globale.

La cerimonia ha preso il via con l’assegnazione dei Lucca Comics Awards – gli “Oscar” italiani del fumetto – i cui vincitori e vincitrici sono saliti sul palco o rappresentati dalle loro case editrici per ricevere i prestigiosi riconoscimenti. La giuria di quest’anno era composta da Francesca Ghermandi, autrice e vincitrice del Gran Guinigi per il miglior disegno nel 2023; Marco Nucci, autore e vincitore del Gran Guinigi per il miglior fumetto breve o raccolta nel 2023; Michela Sonno Rossi, autrice e vincitrice del Gran Guinigi per un’iniziativa editoriale – Premio Stefano Beani nel 2023; Ilaria Ravarino, giornalista per Il Messaggero; Pio Corveddu, membro dello staff culturale del festival.

Il Gran Guinigi miglior fumetto breve è stato assegnato a Odio l’estate di Kalina Muhova (Rulez), una storia che racchiude pochi mesi nella vita di due persone, mettendo in luce il legame profondo, complicato e prezioso tra madre e figlia. Nel corso della narrazione si impara a non vergognarsi, a lasciarsi andare alle lacrime, a non temere gli abbracci, ma anche a riconoscere la paura. La trama cattura il lettore immediatamente, scorrendo con l’intensità e il ritmo quasi di un cortometraggio. Un percorso autobiografico doloroso, tuttavia animato da un’ironia dolente e rassegnata, talvolta naif, che illumina ogni tavola di colori sospesi tra risata, disagio e commozione, come è proprio dello stile di Muhova, che per l’occasione riduce ai minimi termini la tecnica del suo disegno per far risaltare, attraverso un segno scarno, il cuore del racconto. Un disegno tremante, che quasi non vorrebbe nascere, e si espone controvoglia agli occhi del lettore, destinato, infine, a farsi amare. Odio l’estate riesce a parlare con profondità di rapporti generazionali, filiali, di medicina alternativa, culture e religioni, senza darlo a vedere, con l’illuminato passo dell’incomprensione.

Il Gran Guinigi per il miglior fumetto seriale è andato a Hirayasumi di Keigo Shinzo (J-POP Manga) definita dalla giuria “un’opera non solo bel scritta ma soprattutto caratterizzata da tempi dilatati e toni pacati, sia nei disegni che nella sceneggiatura, è un atto artisticamente radicale e tutt’altro che scontato”. Hirayasumi è un manga che segue le vite di Hiroto Ikuta e della sua cugina diciottenne Natsumi Kobayashi, che si trasferisce da lui dopo la morte di un’anziana donna, da cui Hiroto ha ereditato la casa. Una storia che invita a riflettere sull’importanza delle relazioni umane, della gentilezza e delle piccole gioie quotidiane, suggerendo che, al di là delle aspettative sociali, ciò che conta davvero è il legame con gli altri. Una lettura che, con il suo tono dolce e nostalgico, riesce a toccare le corde più profonde dell’animo umano.

Doctor Strange: Alba e Tramonto di Tradd Moore (Panini Comics) ha ottenuto il Gran Guinigi Miglior Disegno per la novità e autenticità nella forma visiva, sapersi unire al testo/tema del racconto, stile della narrazione per immagini, invenzione, bellezza formale, bellezza di contenuti, ottima traduzione del testo. Un classico dei supereroi raccontato in una originalissima forma decò-psichedelica. Pagine che affascinano con i disegni e i colori. Invenzioni visive nelle scene di azione virate in una forma semplice e pop. Bello e empatico l’inizio in cui Dott. Strange non sa se è vivo o morto, ci fa entrare immediatamente in questo universo neo-mitologico.

A Ducks – Due anni nelle sabbie bituminose di Kate Beaton (Bao Publishing) il Gran Guinigi per la Miglior Sceneggiatura. Un racconto preciso e dettagliato che si coniuga bene al disegno pulito e semplicissimo. Ben raccontati i personaggi e le loro caratteristiche psicologiche. Sottile umorismo e battute divertenti nei dialoghi tra le sorelle. In questo diario scopriamo lavori e luoghi duri e malsani, prettamente maschili, dove le donne non sono contemplate se non come oggetti di desiderio. Kate Beaton vive in prima persona questo mondo e una violenza che racconta in modo distaccato e sincero, arrivando a mostrarci i motivi per cui questa società, basata sullo sfruttamento della terra e delle persone, può portare a una regressione degli impulsi umani. Lo fa senza mai giustificare, con la comprensione di una donna, la forza intellettuale più alta di un umano.

Il Gran Guinigi alla Migliore esordiente è andato a  Valentine Cuny-Le Callet, autrice di Perpendicolare al sole (Coconino press). “C’è una grande forza umana nell’autrice. – si legge nella motivazione del premio –  Il suo fumetto è una testimonianza forte che racconta la disumanità dei nostri sistemi organizzati, di quello che si dovrebbe fare. Dà voce a chi non può parlare, un condannato a morte. Una storia che non giustifica, che non usa un dramma del genere per realizzare un libro fine a se stesso. la testimonianza di una ragazza coraggiosa che fa quello che tutti noi riteniamo giusto andrebbe fatto ma che raramente mettiamo in pratica: cercare di comunicare e comprendere una persona che sta soffrendo e usare la propria arte per raccontalo. Perpendicolare al sole è un racconto meticoloso, cronachistico, eppure anche disarticolato, che procede a strappi e intuizioni, mescola stili e disegni, si prende il suo tempo, non grida ma sussurra, facendo la posta, paziente, al lettore, che infine resta incantato dalla sua profonda, rara, integrità narrativa”.

Il Premio Stefano Beani alla migliore iniziativa editoriale è stato assegnato ad Aula alla deriva di Kazuo Umezz (Star Comics) con la motivazione: “La pubblicazione in Italia di un classico degli anni ’70 giapponese che ha rivoluzionato i manga. Una storia fantascientifica-horror, capace di creare una grande suspence. Due mondi paralleli separati nel tempo e nello spazio. Da un lato il nostro attuale in cui è improvvisamente sparita una scuola, dall’altro un mondo vuoto nel futuro, dove è finita la scuola con tutti gli alunni e insegnanti. L’idea mostra come il cambio di realtà, il ritrovarsi nel nulla, influisce sui comportamenti umani. Una sorta de Il Signore delle Mosche, dove le persone che si lasciano prendere dalla paura o dalla superstizione perdono la capacità di essere umani.”

A questi si aggiunge il Premio Self Area, dedicato al mondo dell’autoproduzione e del fumetto underground. Il collettivo selezionato è stato Storiebrute con La Testa del Principe Nero. Oltre al riconoscimento come Ospite d’Onore alla prossima edizione del festival con uno stand offerto da Lucca Crea, il gruppo avrà anche la possibilità di realizzare l’artwork pubblicitario della Self Area 2025 e una mostra sul volume vincitore.

Non manca naturalmente il Lucca Project Contest 2024, concorso nazionale giunto alla ventesima edizione dedicato ad aspiranti autori e autrici di fumetto, compresi graphic novel e – fin dal 2023 – manga, vinto da Vertice Estremo di Lorenzo Fantini. Questo progetto ha dimostrato una notevole maturità, distinguendosi per il suo forte carattere, sia dal punto di vista visivo (estetica e composizione) che narrativo. La combinazione tra storytelling e soggetto è ben strutturata e coinvolgente. Le tavole sono estremamente piacevoli da leggere e guidano il lettore in avanti con naturalezza e intelligenza. Due le menzioni speciali: la prima per lo straordinario lavoro di gruppo a Susu di Davide Balugani, Domenico Somma, Giacomo Benedini, Alessandro Ruggiero e Christian Lasquite. Il progetto si mostra maturo in ogni suo componente, dal layout alla colorazione. Un plauso particolare va alla gestione del lavoro, chiara e ben distribuita tra i membri del team, che ha contribuito all’armonia e alla qualità complessiva del progetto. E ancora, Airin di Valentina Cogo, che si distingue per la grande attenzione nella definizione di personaggi principali e secondari e per un worldbuilding curato nei minimi dettagli. La combinazione intelligente tra idee originali e stilemi classici del genere fantasy fa di Airin una proposta capace di coinvolgere e divertire chi la legge.

Tra le novità di questa edizione, il Premio Generazioni, riservato al meglio della produzione a fumetti per lettori e lettrici tra i 6 e i 12 anni. Il premio è stato assegnato da una giuria dedicata, composta da: Loredana Lipperini, scrittrice, conduttrice radiofonica, attivista culturale; Marco Nucci, romanziere, sceneggiatore, editor, insegnante, con pubblicazioni in Panini, Edizioni BD, Tunuè, Bonelli e Giunti e vincitore nel 2023 del Lucca Award per la Migliore Storia Breve; GUD, fumettista, illustratore e docente, founder di ARF! Il Festival del Fumetto di Roma e Art Director di Book on a Tree. Il vincitore del Premio Generazioni è Magia di sale di Hope Larson e Rebecca Mock (Tunué) con la seguente motivazione: “Per la forza da grande romanzo di intreccio e messa in scena, e la sapiente suddivisione in capitoli, che scandiscono la vicenda come un metronomo, permettendo ellissi narrative di grande classe. Per la maestria dei dialoghi, pervasi di brillantezza screwball, capaci di delineare un personaggio in semplice un botta e risposta. Per la bellezza delle illustrazioni, dalla regia alla recitazione alla colorazione, che mai mostrano un cedimento, mantenendosi sempre a livelli di eccellenza assoluta. E per l’atmosfera trasognata del racconto, calda e viva, servita, tra l’altro, in un formato editoriale di notevole eleganza.” La menzione speciale è andata a La mia amica strana di Alice Coppini (Tunué) “per la brillantezza dello script che, mantenendosi squisitamente semplice (ma niente è più complesso della semplicità) intaglia personaggi vivi e credibili: characters in perenne evoluzione, valorizzati, oltretutto, dal tratto guizzante dell’autrice, che conferisce alla recitazione un’indomita vivezza, delineando set credibili, ordinari eppure magici, accesi da una palette pastello che evidenzia l’atmosfera rassicurante ma straniante di una vicenda sospesa tra sogno e realtà. La scontatezza del finale, intuibile con debito anticipo, è a mio avviso un punto di forza: essere consapevoli che Lina altri non è che la nonna da bambina permette al lettore di elaborare il confronto generazionale durante la fruizione, e non solo ripensandolo a posteriori. Infine, altro fatto non banale, il libro strappa una sorprendente quantità di sorrisi. E i sorrisi sono merce rara.” Tre i titoli segnalati: Kaya(vol. 1 e 2) di Wes Craig (Edizioni BD) “Per la potenza esplosiva dei disegni di Craig, fatti di sintesi brutali ed elegantissime, rotture della gabbia funzionali, virature cromatiche iper narrative, character design mai banali. E per la struttura della storia, forse non innovativa, magari basata su immaginari fin troppo visitati, eppure avvincente e cinetica, in perenne movimento. Ecco, Kaya è un graphic novel ‘di movimento’, da quello letterale dei personaggi a quello che, per i detti motivi, riesce a trasmettere al lettore. Inoltre, banalmente, è un prodotto molto divertente, e dal target trasversale.”

E ancora Il posto delle bambine di Yamaji Ebine (Doku). “C’era un rischio, in questa storia, ed era quello, assai pericoloso per l’editoria per ragazzi, di incorrere nel ‘messaggio’. La vicenda di sei bambine di paesi che non sono il nostro è raccontata con realismo, per quello che riguarda la vita delle giovani donne, e con la dovuta durezza, ma anche con poesia e con grazia.”

Infine, Raowl – La bella e il bruto di Tebo (Logos), “Una storia leggera e divertente, fatta ad arte, raccontata con disegni e storytelling classici ma davvero dirompenti. Tebo è un maestro del dinamismo e anche in questo fumetto le pose dei personaggi e la regia aiutano a far ‘muovere’ la storia ben oltre la pagina regalando vere e proprie animazioni nello spazio bianco tra una vignetta e l’altra”.

E ancora, selezionati anche i vincitori dei premi Gran Guinigi Pro, nati per riconoscere le indispensabili professionalità legate alla Nona Arte (i premi e le motivazioni sono indicati nel comunicato dedicato).

Tra i momenti più attesi, la consegna degli ambiti Yellow Kid, considerati i premi più prestigiosi.

Lo Yellow Kid Autrice/Autore dell’anno è stato assegnato a Taiyo Matsumoto per Tokyo Higoro (J-POP Manga). Un dietro le quinte del mondo dei fumetti giapponesi. La macchina editoriale, editor e artisti che sono come operai. Una struttura complessa come una catena di montaggio dove tutti lavorano incessantemente cercando più il successo della propria autenticità. L’editor che dopo un fiasco si licenzia è come un samurai, una figura nobile, un combattente orgoglioso. Un uomo maturo e con tanta esperienza che riesce a realizzare il suo più sincero desiderio. Tramite un lavoro di scrittura sartoriale, Matsumoto ci restituisce una galleria umana indimenticabile, tragica e buffa, tra Wim Wenders, Paul Auster e Murakami Haruki, viva ma decadente, tragica ma con passo lieve, approdando a un poema urbano impossibile da dimenticare.

A Metax di Antoine Cossé (add editore) è andato lo Yellow Kid fumetto dell’anno. “Una storia fantastica e intrigante con disegni che seguono perfettamente le atmosfere. Un universo originale e con grandi invenzioni, un futuro dove i personaggi si uniscono alla natura attraverso un minerale chiamato Metax. Il disegno ricco di inquadrature e molto narrativo riesce a far comprendere la storia anche solo visivamente. Un viaggio visionario di lande sterminate, eppure contratte, minimali, Jodorowski e il suo contrario, il gigantismo di un Moebius rimasticato come un geniale, infantile incubo naif.”

Infine lo Yellow Kid Maestro del Fumetto è stato consegnato a Paolo Eleuteri Serpieri: il suo autoritratto, presentato in anteprima, sarà esposto nelle Gallerie degli Uffizi nella galleria degli autoritratti di alcuni dei nomi più importanti del fumetto mondiale.

Tra i momenti più rilevanti ed emozionanti della serata, la menzione speciale alla memoria di Mahasen Al-Khatib per l’universalità e l’umanità del suo messaggio e artistico e culturale, un riconoscimento nato dall’iniziativa congiunta con oltre 300 artisti e artiste che in una lettera aperta hanno espresso il desiderio – accolto da Lucca Comics & Games e proposto alla Giuria che ha immediatamente accettato – di commemorare l’artista proprio durante il festival. Il 18 ottobre la fumettista, illustratrice e artista Mahasen Al-Khatib ha perso tragicamente la vita durante un bombardamento a Jabaliya, nella Striscia di Gaza. A soli 31 anni, Mahasen era una voce potente e coraggiosa che utilizzava il fumetto come mezzo per raccontare le sofferenze del popolo palestinese e il suo impegno sociale. Attraverso la sua arte dava forma a storie di resistenza, speranza e sopravvivenza, dando voce a chi troppo spesso rimane inascoltato.

Nella categoria Games dei Lucca Comics & Games Awards 2024, la serata di premiazione ha celebrato i titoli e i creatori che hanno segnato l’anno con innovazioni, narrazioni avvincenti e design di alto livello. I premi, assegnati da una giuria di esperti del settore, riflettono l’impatto culturale e la qualità delle opere che hanno ridefinito il mondo del gioco da tavolo e del gioco di ruolo. I vincitori di quest’anno hanno saputo distinguersi per creatività, originalità e capacità di coinvolgere il pubblico, confermando il ruolo centrale di Lucca Comics & Games come vetrina internazionale dell’eccellenza ludica.

Lucca Crea, l’ente organizzatore di Lucca Comics & Games, insieme alla giuria del gioco di ruolo dell’anno, ha annunciato il vincitore del premio per il 2024.

La giuria, composta da Daniele Prisco (presidente), Michele Bellone (vicepresidente), Giovanni Bacaro, Anna Benedetto, Osiride Cascioli, Laura Grossi e Marzia Possenti, ha selezionato Wildsea di Felix Isaacs, pubblicato da MythWorks e distribuito in Italia da Grumpy Bear, come Gioco di Ruolo dell’Anno 2024.

Wildsea invita i giocatori a salpare su una nave volante per esplorare un mondo sommerso dalla vegetazione. Questo gioco di ruolo offre un’esperienza coinvolgente, dove mistero e meraviglia si fondono, grazie a un sistema di gioco fluido e a un’ambientazione ricca e vibrante. Ispirato a opere come Sunless Sea e Bastion, Wildsea permette ai giocatori di plasmare il proprio destino e quello del loro equipaggio, coinvolgendoli in un’avventura emozionante e memorabile.

La giuria ha premiato Wildsea per la sua capacità di creare un mondo affascinante e variegato, accessibile a un ampio pubblico. Il titolo si distingue sia per il sistema di gioco ben sviluppato sia per l’ambientazione dettagliata, che stimola la creatività dei giocatori offrendo numerose possibilità di espandere il mondo e le avventure in modo autonomo. Le 300 pagine del manuale sono scritte in modo chiaro e fluido, rendendo sia il sistema di gioco che l’ambientazione facilmente comprensibili. Inoltre, la modularità nell’elaborazione di ambientazioni, avventure e personaggi è particolarmente apprezzabile.

Oltre al vincitore, la cinquina dei finalisti comprendeva: CBR+PNK, ideato da Emanoel Melo e pubblicato da MythWorks, distribuito in Italia da Grumpy Bear; Cowboy Bebop – Il gioco di ruolo, creato da Davide Milano e Marta Palvarini, pubblicato da Mana Project Studio su licenza Sunrise; I misteri di Brindlewood Bay, ideato da Jason Cordova e pubblicato in Italia da La Compagnia delle Dodici Gemme; Outgunned, di Riccardo Sirignano e Simone Formicola, pubblicato da Two Little Mice e distribuito da Raven Distribution.

La giuria ha inoltre assegnato una menzione speciale a I misteri di Brindlewood Bay per l’innovazione introdotta nel mondo dei giochi di ruolo, grazie al suo sistema unico di creazione degli indizi e di risoluzione dei misteri. Questo gioco è stato riconosciuto come influente nel design narrativo e investigativo, ispirando numerosi titoli, sia presenti che futuri.

Il gioco Pianeti Sconosciuti è stato scelto come vincitore del premio Gioco dell’Anno 2024, il principale premio italiano dedicato al mondo dei giochi da tavolo.

Pianeti Sconosciuti è un gioco competitivo di piazzamento polimini (tessere simili a quelle del celebre Tetris), per 1-6 giocatori a partire dai 10 anni. Creato da Ryan Lambert e Adam Rehberg, il gioco presenta illustrazioni a tema spaziale realizzate da Yorgo Manis. Il titolo originale, Planet Unknown, è stato finanziato tramite crowdfunding dalla casa editrice Adam’s Apple Games, mentre l’edizione italiana è curata da Pendragon.

In Pianeti Sconosciuti, i giocatori devono sviluppare il proprio pianeta meglio degli avversari: la Terra ha esaurito le sue risorse e l’unica speranza per l’umanità è colonizzare nuovi mondi.

Il gioco segue una dinamica lineare. A ogni turno, i giocatori selezionano una tessera polimino da un vassoio centrale rotante e la piazzano sulla loro plancia, rappresentante un pianeta. Così facendo, ciascun partecipante svilupperà la propria civiltà extraterrestre, guadagnando bonus, nuove abilità e punti vittoria. Alla fine, chi avrà accumulato più punti vittoria sarà il vincitore.

La giuria, composta da sette esperti – Giordana Moroni (presidente), Riccardo Busetto, Fabio Cambiaghi, Luca Francescangeli, Alessio Lana, Riccardo Lichene e Paola Mogliotti – e coordinata da Lucca Crea, ha eletto Pianeti Sconosciuti come Gioco dell’Anno 2024 per la sua capacità di innovare una meccanica consolidata come il piazzamento tessere, grazie all’uso del vassoio rotante al centro del tavolo, attivato a turno dai giocatori. Il titolo vanta una grafica accattivante, un’ottima scalabilità e garantisce divertimento sia in modalità solitaria che in altre configurazioni di gioco. Il livello di difficoltà è regolabile per ogni giocatore, rendendolo accessibile a esperti e principianti. Inoltre, i materiali inclusi nella scatola permettono di introdurre diverse regole opzionali, assicurando una lunga longevità al gioco.

Questi i finalisti del premio gioco dell’anno 2024: Forest Shuffle, Harmonies, Perspectives e Trio. Il vincitore e i finalisti rappresentano un’interessante varietà di giochi, pensati per soddisfare gusti ludici differenti. Tutti i titoli sono disponibili per partite gratuite di prova nel nuovo padiglione Games Caffè, per tutta la durata di Lucca Comics and Games 2024.

Dopo attenta valutazione degli autori e della loro produzione nel periodo di riferimento dell’edizione 2024 del premio board game designer dell’anno, cinque di loro sono stati scelti per comporre la rosa degli autori che hanno partecipato alla selezione finale. Tra questi cinque candidati, la giuria – composta da Fabio Cambiaghi (Presidente), Luca Borsa, Paolo Cupola, Alessio Lana e Silvio Negri Clementi – ha deciso di assegnare il Premio premio Board Game Designer dell’Anno 2024 a Simone Luciani che nel periodo di riferimento ha alimentato con costanza e qualità il mercato del gioco da tavolo dimostrando eccellenti capacità di collaborazione con altri autori, pur mantenendo in ogni creazione una forte e riconoscibile identità autoriale.

La prolificità dell’autore, che nel 2023 ha inserito ben sei giochi nel suo portfolio, due dei quali hanno già ottenuto importanti riconoscimenti internazionali, è stata altrettanto significativa nella decisione così come la capacità di spaziare con eclettismo tra ambientazioni e generi molto differenti, riferendosi alle famiglie come ai giocatori più esperti.

Da evidenziare anche il momento dedicato al riconoscimento nato per valorizzare le opere di illustratori talentuosi e promuovere la letteratura per bambini e ragazzi, nonché facilitare l’incontro tra artisti ed editori virtuosi e di qualità che possano pubblicarli e presentarli al pubblico di lettori.

Il Concorso Lucca Junior – Premio di illustrazione editoriale Livio Sossi – organizzato da Lucca Comics & Games, Book on a Tree e dall’editore partner di questa edizione Editrice Il Castoro, con il patrocinio dell’Associazione Autori di Immagini e il supporto di WACOM, che offre il premio alla Miglior tavole digitale – è stato vinto da Melinda Berti – Rignano sull’Arno (FI) (digitale). Menzione speciale per l’originalità dell’interpretazione e la ricchezza dell’immaginario a Sara Brienza – Milano (matita tradizionale e colorazione digitale). Menzione speciale per l’eleganza del segno e l’efficacia del character a Lucia Carlini – Roma (inchiostro e digitale). Premio miglior tavola digitale a Emma Casario – Castelpagano (BN) (digitale).

Un riconoscimento è andato alle diverse figure professionali che operano nel campo del fumetto e che, attraverso il loro prezioso lavoro, contribuiscono a dare vita a straordinari titoli e a libri capaci di coinvolgere e stupire lettori e lettrici: lo staff culturale di Lucca Comics & Games – a partire da titoli candidati dagli editori e valutati con segnalazioni del comitato dei lettori – ha decretato i vincitori della prima edizione dei Gran Guinigi Pro.

Una novità nel campo dei premi assegnati dal festival, un momento di riflessione sulle necessità di alcune figure chiave della filiera editoriale: l’idea alla base di questi premi tecnici è infatti quella di voler accendere un faro sul lavoro “dietro le quinte” del fumetto, valorizzando e preservando il professionismo di tante persone che nell’epoca dell’intelligenza artificiale contribuiscono, spesso lontano dai riflettori, a dare forza e valore alle opere più rappresentative della Nona Arte.

Tradurre è un po’ tradire, ma nel caso dei nomi scelti come vincitori per i Premi Traduzione (quest’anno legati a giapponese, inglese e francese) la traduzione è soprattutto l’esaltazione delle parole degli autori, uno strumento che trasforma le parole e dà loro significato, facendo arrivare al pubblico italiano tutte le sfumature delle opere.

La miglior traduzione dal giapponese è stata assegnata a Manuela Capriati per Asadora! di Naoki Urasawa (Panini Comics / Planet Manga). Per la traduzione dall’inglese, la vincitrice è Veronica Raimo per il suo lavoro su Monica di Daniel Clowes (Coconino Press). Infine, il francese: il premio va a Stefano Andrea Cresti per Diariodi Fabrice Neaud (Tunué), graphic novel monumentale di circa 850 pagine.

Se il contenuto è fondamentale per apprezzare una graphic novel o una serie, non si può non giudicare anche la forma: il premio Miglior packaging è stato assegnato al dittico Deep it / Deep me di Marc-Antoine Mathieu (Coconino Press) per un uso del nero lucido e del bianco cangiante che ha raggiunto le massime produttive, facendo immergere totalmente lettori e lettrici nel dualismo cromatico perfetto voluto dall’autore.

Anche le parole sono importanti, non solo per quel che raccontano ma per come si mostrano: va quindi a Paola Cannatella il premio come Miglior lettering per il suo pregevole lavoro di trasformazione visiva delle diverse forme di scrittura di Diventa qualcuno di Daniel Blancou (Rizzoli Lizard).

Un libro non si giudica dalla copertina, ma nel caso di Lovesick di Luana Vecchio (Edizioni BD) è stata proprio la sua cover – così diretta, densa di contenuti, impattante e impossibile da dimenticare – a permettere all’autrice di vincere il premio come Miglior copertina.

E per concludere, un riconoscimento all’uso sapiente della tavolozza cromatica, in cui ogni sfumatura diventa essa stessa parte integrante dell’opera: il premio Miglior Cclore è andato a Michele Peroncini per il suo I moti celesti (Coconino Press).

 

REDAZIONE

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