FIRENZE – Strage di Viareggio, al via a Palazzo di Giustizia di Firenze la prima udienza del processo di appello bis per il disastro ferroviario avvenuto il 29 giugno 2009 in cui morirono 32 persone, ci furono un centinaio di feriti oltre a ingenti danni materiali per le esplosioni e gli incendi dovuti al deragliamento di un treno merci che trasportava gas gpl. Il nuovo appello al via lunedì 7 marzo 2022 è stato disposto dalla Corte di Cassazione che ha annullato con rinvio la sentenza di secondo grado per 16 imputati, tra i quali gli ex vertici delle Ferrovie Mauro Moretti, ex amministratore delegato di Rete Ferroviaria Italiana ed ex ad di Ferrovie dello Stato, Michele Mario Elia, ex ad di Rfi, Vincenzo Soprano, ex ad di Trenitalia, e Mario Castaldo, ex direttore divisione di Cargo Chemical, oltre a dirigenti e tecnici di aziende ferroviarie austriache e tedesche addette al controllo e alla manutenzione dei carri merci. Per questi imputati la Suprema Corte di Cassazione ha escluso l’aggravante sulle norme di sicurezza, non riconoscendo il disastro ferroviario come incidente sul lavoro e così facendo scattare di conseguenza la prescrizione per questo reato. Il disastro avvenne alle 23.48 del 29 giugno 2009.
In aula per chiedere ‘giustizia e verità’ ci saranno, come nelle precedenti udienze, i familiari delle 32 vittime. I familiari delle vittime, riuniti nell’associazione ‘Il Mondo che vorrei’, hanno diffuso un comunicato: “La Suprema Corte di Cassazione con la sua pronuncia vergognosa ha mandato in prescrizione l’omicidio colposo, non ha voluto guardare Viareggio per ciò che è stato: ‘un incidente sul lavoro’. Questo influirà negativamente sulla ricerca della verità per i processi in corso (Rigopiano, Pioltello, ecc.) e per quelli che si apriranno prossimamente (Ponte Morandi, Funivia Stresia Mottarone). Questa sentenza è l’espressione massima dell’incapacità della giustizia di essere al servizio dei cittadini. Due cose che la Cassazione non è riuscita a nascondere, le colpe degli ad di Fs e di Gatx e le responsabilità accertate, date della totale mancanza di manutenzione aggravata e dall’assenza dei relativi controlli”. La Corte di Appello di Firenze nel processo bis dovrà rideterminare le pene delle condanne inflitte in precedenza, considerando che l’unico reato che viene contestato agli imputati è quello di disastro ferroviario. Nel corso del primo appello Mauro Moretti aveva rinunciato ad avvalersi della prescrizione. Secondo quanto stabilito dalla Cassazione, tuttavia, in occasione del rinvio Moretti dovrà confermare o meno l’intenzione di rinunciare alla prescrizione. Nel primo appello Moretti, ex amministratore delegato di Rete Ferroviaria Italiana ed ex Ad di Ferrovie dello Stato, era stato condannato a 7 anni di reclusione