VIAREGGIO – Un vero e proprio casinò clandestino, nascosto tra i capannoni della zona industriale di Bicchio, è stato smantellato dai finanzieri del comando provinciale di Lucca nell’ambito dell’operazione denominata Regalo di Natale.
Il nome dell’indagine, ispirato al celebre film di Pupi Avati degli anni Ottanta, calza a pennello alla scena che i militari del Nucleo mobile di Viareggio si sono trovati davanti una volta varcata la soglia di un’associazione ricreativa locale: tavoli professionali, segnaposto per i dealer, mazzi di carte, fiches e i classici triangoli all-in pronti per le puntate più rischiose.
L’inchiesta è scattata a seguito di diverse segnalazioni che indicavano l’immobile come il principale centro di raccolta di scommesse illegali della zona. Dopo giorni di appostamenti, che avevano confermato un sospetto andirivieni di auto a partire dalle 22, le Fiamme Gialle hanno deciso di fare irruzione. All’interno sono state identificate dodici persone, tutte sorprese mentre giocavano accanitamente a Texas Hold’em, la variante americana del poker. Tra i presenti, nove sono risultati essere semplici giocatori — tra cui due cittadini cinesi — mentre tre italiani sono stati individuati come i veri e propri organizzatori della bisca.
Le perquisizioni hanno portato alla luce dettagli inquietanti sulla professionalità dell’organizzazione: sono state rinvenute agende con una vera e propria contabilità parallela per il cambio del contante in fiches e fogli manoscritti con i nickname degli avventori abituali, a conferma di un giro d’affari consolidato. Al momento del blitz, alcuni dei partecipanti avevano nelle tasche somme ingenti, che in totale superavano i 20mila euro in contanti. La cassa centrale della bisca, che poco dopo l’apertura contava già circa 1.900 euro, è stata immediatamente sequestrata insieme a tutto il mobilio professionale e persino a uno strumento per il rilevamento di banconote false.
L’operazione non si è limitata al solo contrasto del gioco d’azzardo: due dei presenti sono stati infatti segnalati alla Prefettura perché trovati in possesso di dosi di hashish e marijuana. Per quanto riguarda i reati penali, i nove giocatori dovranno rispondere di partecipazione al gioco d’azzardo (articolo 720 codice penale), mentre per i tre gestori è scattata la denuncia per esercizio di giochi d’azzardo (articoli 718, 719 e 721 codice penale).
L’intervento della Guardia di Finanza sottolinea l’impegno costante nel colpire le attività che sottraggono introiti allo stato attraverso l’evasione fiscale sulle imposte di intrattenimento e, soprattutto, mira a prevenire l’infiltrazione della criminalità organizzata in circuiti di gioco non monitorati che mettono a rischio i consumatori più fragili.
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