fbpx
11.7 C
Lucca
lunedì 27 Ottobre 2025
Segnala a Zazoom - Blog Directory
spot_img

Terremoto ad Avellino, scuole chiuse: ma quante a rischio sismico?

Chiudono le scuole nella provincia di Avellino, in Campania, dopo che una forte scossa di magnitudo 4 è stata registrata sabato scorso alle ore 21.49. Lo scopo è favorire verifiche e controlli negli edifici. A darne comunicazione è l’ordinanza commissariale che sospende le attività didattiche “delle scuole di ogni ordine e grado, pubbliche e private, compresi gli asili nido” e il “divieto di accesso a tutti i plessi scolastici del territorio comunale”.

Solo il “personale tecnico incaricato delle verifiche di agibilità e sicurezza, il personale dell’ufficio tecnico comunale, le forze dell’ordine e il personale di Protezione civile nell’esercizio delle proprie funzioni e i tecnici incaricati dagli istituti scolastici” avrà il permesso di accedere nei plessi.

Ad emettere l’ordinanza è stato anche il Comune di Montefredane, il più vicino all’epicentro. E per svolgere le “opportune verifiche strutturali” anche Benevento Clemente Mastella. Una decisione che arriva dopo le “scosse di terremoto, con epicentro in provincia di Avellino a Montefredane e avvertite anche nella città di Benevento”, si sottolinea in una nota del Comune.

La notizia riapre il dibattito sull’agibilità delle scuole italiane e sulle differenze territoriali che colpiscono gli istituti italiani in modi e gravità diverse.

Scuole italiane a rischio sismico

A lanciare l’allarme sulla condizione delle strutture scolastiche italiane è stato, nelle scorse settimane, “Ecosistema scuola – XXV Rapporto sulla qualità degli edifici e dei servizi scolastici in Italia” di Legambiente. Il quadro che è emerso ha evidenziato una fragilità diffusa nell’edilizia scolastica italiana. A livello nazionale, meno del 15% degli edifici situati in zona sismica è stato progettato o adeguato in conformità con la normativa antisismica.

Un dato particolarmente preoccupante è che il 54,8% degli edifici non ha ancora beneficiato della verifica di vulnerabilità sismica. Tale carenza è più critica nelle Isole, dove la percentuale di edifici non verificati raggiunge il 72,4%, seguite dal Nord con il 62,9%. Per quanto riguarda l’esposizione al rischio massimo, sono 400 gli edifici scolastici nei comuni capoluogo situati in zona sismica 1, concentrati prevalentemente nelle Isole (190 edifici, pari al 47,5% del totale in zona 1) e al Sud (188 edifici, 47%). Se si considerano anche gli edifici in zona sismica 2, il numero totale di edifici a rischio sismico sale a 2.496.

Nonostante il 69,1% delle amministrazioni comunali abbia dichiarato di aver realizzato interventi di adeguamento sismico negli ultimi cinque anni, tali interventi hanno coinvolto solamente il 3,2% degli edifici a livello nazionale. Le differenze territoriali negli interventi di adeguamento antisismico sono marcate: il Nord ha messo in sicurezza il 21,2% degli edifici in zona sismica 2, il Centro il 19,1%, mentre il Sud e le Isole mostrano percentuali significativamente più basse, rispettivamente l’11,2% e l’11,4%. Nelle Isole, solo il 2,0% degli edifici ha beneficiato di interventi di adeguamento sismico negli ultimi cinque anni, il dato più basso a livello nazionale.

La risposta dal Ministero dell’Istruzione e del Merito

In relazione ai risultati emersi nel rapporto il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha specificato che questo Governo “ha avviato per la prima volta un piano straordinario di messa in sicurezza delle scuole che utilizza sia fondi Pnrr, sia, per circa 1/3 del totale, fondi ministeriali (con specifico riguardo alla messa in sicurezza delle scuole) e che riguarda attualmente oltre 10.000 edifici scolastici ovverosia il 25% del totale”.

Per quanto attiene, nello specifico, il Certificato di agibilità, “si rappresenta che la relativa competenza ricade in capo agli enti locali – specifica la nota del Ministero -. Si rileva, tuttavia, che tali enti non sempre provvedono a inserirlo nell’Anagrafe, anche quando già rilasciato, non essendo peraltro previsto un obbligo di pubblicazione. Ne consegue che la mancata pubblicazione non può essere considerata, di per sé, indicativa dell’assenza del certificato dell’edificio scolastico”.

Per ovviare a quest’ultimo problema riguardante un’anagrafe dell’edilizia scolastica, il Ministero ha avviato “un’analisi interna complessiva volta a rafforzare la raccolta e la qualità dei dati disponibili. Tale lavoro prevede il fondamentale coinvolgimento delle Regioni, delle Province e dei Comuni, cioè i “proprietari” degli immobili adibiti alle attività scolastiche nonché dei documenti degli immobili stessi, in maniera tale di individuare modalità condivise per l’aggiornamento puntuale e sistematico delle informazioni, in coerenza con le esigenze di programmazione nazionale e territoriale cercando di integrare il più possibile le banche dati esistenti al fine di ridurre gli inserimenti manuali da parte degli enti locali allo stretto indispensabile”.

Giovani

content.lab@adnkronos.com (Redazione)

© Riproduzione riservata

spot_img

Notizie correlate

Lucca
cielo coperto
11.7 ° C
11.9 °
9.7 °
74 %
1.3kmh
87 %
Lun
12 °
Mar
14 °
Mer
12 °
Gio
14 °
Ven
15 °

Ultimi articoli

SEGUICI SUI SOCIAL

VIDEO NEWS