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Bonus da 1.500 euro per le scuole private: cosa prevede la proposta

Torna sul tavolo del Parlamento il bonus per chi sceglie le scuole private. Due emendamenti alla manovra 2026 propongono un voucher da 1.500 euro alle famiglie con Isee sotto i 30mila euro che iscrivono i figli a istituti paritari. La misura, dal costo stimato di 20 milioni di euro, riaccende il dibattito sul finanziamento pubblico alle scuole private e sul diritto costituzionale all’istruzione.​

La proposta: un voucher per medie e superiori 

In base alla proposta, dal 2026, il ministero dell’Istruzione e del Merito riconoscerebbe fino a 1.500 euro per ciascuno studente frequentante una scuola paritaria secondaria di primo grado o il primo biennio delle superiori per le famiglie con un Isee non superiore a 30mila euro. Il testo è stato firmato dal senatore di Forza Italia Claudio Lotito e dalle senatrici di Noi Moderati Giusy Versace e Mariastella Gelmini, ex ministra dell’Istruzione.​

Una proposta analoga era stata presentata da FdI già nel 2024, ma rispetto a quella versione, la soglia Isee si abbassa da 40mila euro a 30mila euro e il finanziamento complessivo passa da 65 a 20 milioni di euro.

L’iter parlamentare: tra commissione e aula

Gli emendamenti sono stati depositati nel rush finale per le modifiche alla manovra economica 2026. Ora devono superare l’esame della commissione Bilancio, dove verranno valutati insieme a centinaia di altre proposte di modifica. Solo dopo questa fase potranno entrare nella discussione tra Camera e Senato. Come accade ogni anno, non tutte le proposte sopravvivono al vaglio parlamentare: l’iter prevede una scrematura significativa prima dell’approvazione finale.​

Nonostante i termini di quest’anno siano ridimensionati, il precedente del 2024 suggerisce che l’approvazione di questo bonus non è scontata. Lo scorso novembre, Fratelli d’Italia aveva presentato un emendamento simile, scatenando polemiche e reazioni durissime dalle opposizioni. La proposta venne poi ritirata da FdI stesso che l’aveva proposto, anche se Noi Moderati insistette alzando l’asticella a 2mila euro. Nella manovra 2025 approvata a dicembre 2024, alla fine, passarono 60 milioni extra per le scuole paritarie (principalmente per il sostegno alla disabilità), ma senza il meccanismo del voucher diretto alle famiglie.​

Le scuole private in Italia 

Nel sistema scolastico italiano, le scuole paritarie rappresentano una quota minoritaria ma non marginale. Nell’anno scolastico 2023/2024, gli istituti paritari erano 11.765 con 790.460 studenti iscritti, pari al 9,89% del totale nazionale. La scuola dell’infanzia concentra il maggior numero di alunni in valore assoluto: 433.583 bambini distribuiti in 8.166 scuole.​

Come quella della ricchezza, anche la distribuzione geografica delle scuole paritarie è fortemente sbilanciata verso il Centro-Nord. La Lombardia guida la classifica con oltre 218mila studenti e 2.460 strutture, pari al 17,2% degli iscritti nazionali. Seguono Campania (100mila studenti, 1.600 scuole), Veneto (92mila iscritti, 1.300 strutture) e Lazio (89mila alunni, 1.200 istituti).

Il costo medio per studente

Ogni anno il ministero dell’Istruzione e del Merito fissa il costo medio per studente (Cms), un parametro che si interseca ma non va confuso con le rette pagate dai genitori degli studenti.

Il Cms rappresenta quanto costa alle scuole paritarie gestire un alunno per un anno, calcolando personale, strutture e materiali didattici: serve come soglia per stabilire se un istituto opera senza scopo di lucro e, quindi, può accedere ai contributi pubblici. Per il 2024/2025, il ministero ha fissato i seguenti valori: 8.519 euro per la primaria, 7.649 euro per le medie, 7.500 euro per le superiori e 7.329 euro per l’infanzia. Per capire se un istituto paritario può accedere o meno ai contributi pubblici, bisogna considerare il corrispettivo medio, che si ottiene dividendo il totale incassato dalla scuola per il numero degli iscritti. Se questo valore resta sotto la soglia ministeriale, la scuola mantiene lo status di ente non commerciale con conseguenti benefici fiscali. Sul mercato reale, le rette annue variano notevolmente tra istituti, territori e gradi di istruzione. 

Rette medie annue per grado scolastico

Secondo i dati raccolti da ilmiobusinessplan.com, le rette annuali per le scuole private subiscono importanti oscillazioni in base al grado scolastico e agli istituti frequentati

  • Scuola dell’infanzia: da 3.000 a 8.000 euro nelle scuole paritarie italiane; da 5.000 a 15.000 euro negli istituti bilingui o internazionali​;
  • Scuola primaria: da 2.500 a 12.000 euro per le paritarie tradizionali, con punte fino a 22.000 euro per le scuole internazionali; retta media rilevata intorno a 4.500 euro​;
  • Scuola secondaria di primo grado: da 3.000 a 8.000 euro per le scuole italiane; da 7.000 a 25.000 euro per quelle bilingui e internazionali​;
  • Scuola secondaria di secondo grado: da 4.000 a 10.000 euro per gli istituti privati italiani; da 10.000 a 40.000 euro per le scuole internazionali più prestigiose, con variazioni legate all’indirizzo scelto

L’educazione privata in Italia vale circa 5,5-6,7 miliardi di euro all’anno, calcolati moltiplicando i circa 790mila studenti iscritti per il costo medio annuo. A fronte di questa spesa privata, lo Stato ha stanziato 750 milioni di euro per le scuole paritarie nell’anno scolastico 2024-2025, una cifra record che rappresenta un aumento del 60% rispetto agli anni precedenti. Di questi, oltre 500 milioni sono stati destinati a tutte le scuole paritarie, 163,4 milioni al sostegno degli studenti con disabilità (con un aumento di 50 milioni rispetto all’anno precedente 2023/2024) e 90 milioni sono stati riservati alle scuole dell’infanzia.

Giovani

content.lab@adnkronos.com (Redazione)

© Riproduzione riservata

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