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Violenza contro le donne, unanimità Consiglio regionale Toscana per residenza fittizia

Violenza contro le donne, unanimità Consiglio regionale Toscana per residenza fittizia

L’Aula del Consiglio regionale della Toscana, presidente Antonio Mazzeo, ha approvato all’unanimità due atti a favore delle donne vittime di violenza.

I lavori del Consiglio regionale, su proposta di Francesco Gazzetti, Pd, si sono aperti con un minuto di silenzio per ricordare Massimo Toschi, che è stato consigliere regionale e assessore dal 2005 al 2010. Toschi, assessore regionale cooperazione internazionale, perdono e riconciliazione fra i popoli, scomparso il 6 dicembre scorso.

Nel primo atto approvato a unanimità, illustrato dalla prima firmataria Irene Galletti del Movimento 5 Stelle e sottoscritto anche da Pd, Italia Viva, Lega e Fratelli d’Italia, l’attenzione è stata posta sul tema dell’indirizzo di residenza fittizio per le donne vittime di ogni forma di violenza.

E impegna la giunta regionale ad attivarsi nei confronti del Parlamento, anche in sede di Conferenza Stato-Regioni, “affinché venga introdotta, quanto prima, una normativa a livello nazionale in relazione all’istituzione di un indirizzo di residenza fittizio per le donne vittime di ogni forma di violenza. Al fine di tutelarne la sicurezza e la salute e garantire loro una residenza anagrafica con i diritti ad essa connessi. Un indirizzo di residenza fittizio utile come riferimento per le pratiche e per ricevere la notifica delle comunicazioni, senza che venga reso noto il reale indirizzo del destinatario”.

Il secondo atto, presentato dal gruppo Lega Salvini Premier, prevede l’impegno per la giunta regionale di promuovere la sensibilizzazione sul tema della violenza di genere, anche mediante il coinvolgimento della commissione Pari opportunità e dell’associazionismo regionale. Si prevede l’avvio di un percorso per la maggiore diffusione del numero antiviolenza e antistalking 1522, del sito www.1522.eu. E in ogni caso degli strumenti e dei mezzi necessari affinché i casi di violenza domestica siano segnalati, capiti e trattati con la dovuta tempestività.

È previsto anche l’impegno a promuovere e sostenere la partecipazione del personale regionale. Con particolare riferimento a quello operante nei servizi sociali e dei corpi di polizia municipale dei Comuni toscani, ai corsi dedicati al tema della violenza domestica e agli aspetti contingenti promossi dal Centro antiviolenza del territorio.

Per Irene Galletti capogruppo del Movimento 5 Stelle, che ha ringraziato per il contributo la collega del Partito Democratico Elena Rosignoli, “si tratta di aggiungere un tassello importante a quello che è il piano strategico nazionale per prevenire la violenza maschile contro le donne. L’adozione di un indirizzo di residenza fittizio per le donne, ma anche per le loro famiglie, visto che spesso ci sono dei minori coinvolti, è stato ritenuto anche dalla commissione regionale Pari opportunità uno strumento efficace. Creando un indirizzo fittizio per le pratiche burocratiche si evita di far conoscere al persecutore l’indirizzo di residenza reale”.

Rosignoli: “Abbiamo accolto favorevolmente questo atto dando il nostro contributo e rafforzandolo nella parte che riguarda l’impegno del Parlamento a redigere una normativa nazionale che uniformi questo aspetto. Aumentare la protezione delle donne vittime di violenza e che hanno avuto il coraggio di denunciare, è fondamentale per evitare comportamenti persecutori, che in alcuni casi sono sfociati in femminicidi, e scongiurare l’allontanamento dall’indirizzo di residenza”.

Maurizio Sguanci, Italia Viva “Sostegno convinto per un atto che sarebbe importante anche se fosse efficace per salvare una sola donna, nascondendola dal persecutore e questo sarebbe un grande successo”.

Francesco Torselli, capogruppo Fratelli d’Italia ha annunciato il voto favorevole a entrambi gli atti. “Si tratta di un tema che ci vede impegnati in prima linea. Ci sono tantissimi casi di violenze, inizialmente solo verbali, minacce sottovalutate con scarsa tutela della vittima, che hanno portato a casi di femminicidio. Ben venga quindi la tutela della residenzialità, come dei dati sensibili. Non bisogna fornire occasione per una violenza e deve essere promosso il più possibile anche il numero 1522”.

Elena Meini, capogruppo Lega Salvini Premier: “Si tratta di un tema che ci vede uniti e dobbiamo farci portatori di questa proposta coinvolgendo i nostri colleghi parlamentari per farla attuare al più presto. Le donne hanno paura di denunciare perché il percorso successivo di accompagnamento e di aiuto le spaventa molto. Serve supporto psicologico, economico. E credo che questa proposta sia un incentivo a una denuncia che troppo spesso le donne non fanno, per paura del loro futuro e delle possibili ripercussioni se vengono rintracciate dal persecutore. Lancio anche una proposta alla commissione competente, visto che anche altri Consigli regionali hanno approvato proposte come questa, potremmo preparare un pacchetto da presentare al Parlamento per dare il nostro contributo”.

Marco Landi, portavoce opposizione, primo firmatario della mozione sulla sensibilizzazione della cittadinanza sul tema della violenza domestica, ha sottolineato l’importanza di promuovere il numero 1522 e il sito internet dedicato.

Donatella Spadi ha annunciato il voto favorevole del Partito Democratico per entrambi gli atti “perché si tratta di un tema sentito che non conosce colore politico” aggiungendo che “è fondamentale l’educazione di chi si occupa di raccogliere le denunce”.

© Riproduzione riservata

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