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Stragi naziste, coordinamento sindaci contro Avvocatura di Stato

Stragi naziste, coordinamento sindaci contro Avvocatura di Stato

“Il comportamento ostile assunto dall’Avvocatura dello Stato nei confronti dei familiari delle vittime delle stragi nazifasciste equivale al tentativo, incomprensibile e inaccettabile, di annichilire la memoria ed ogni sua forma, espressione, traccia, testimonianza che da 80 anni grida giustizia e verità. Ciò che invece per noi rappresenta il cuore del patrimonio identitario nazionale, un valore imprescindibile sul quale poggiano i fondamenti della Carta costituzionale”.

Così gli amministratori comunali degli oltre venti comuni, in gran parte toscani, teatro di stragi e deportazioni nazifasciste avvenute nel 1944. Dopo aver appreso del ricorso all’appello dell’Avvocatura dello Stato che ha di fatto bloccato e allungato l’iter giudiziario delle prime sentenze italiane emesse a favore dei familiari delle vittime delle stragi naziste.

Il sindaco di Stazzema Maurizio Verona ha scritto e inviato una lettera-appello al Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella “per sottolineare l’iniquità dell’azione dilatoria intrapresa dall’Avvocatura dello Stato”.

Il presidente Consiglio regionale della Toscana Antonio Mazzeo si è assunto l’impegno a portare questo stesso argomento all’ordine del giorno e attivarne una discussione politica tra i banchi del Consiglio regionale.

Il senatore toscano Dario Parrini, Pd, da tempo impegnato su questo fronte, “ritiene inaccettabile il comportamento dell’Avvocatura dello Stato sul piano morale e giuridico, in cerca solo di un pretesto per allungare i tempi e scoraggiare le parti coinvolte.  “Da che parte stanno Meloni, Giorgetti e Nordiose la volontà è quella di lasciare cadere nel vuoto le nostre proteste, come hanno fatto con la mia interrogazione. Di fatto hanno già risposto, hanno scelto di schierarsi contro la democrazia, la giustizia, la libertà di chi ha sacrificato la propria vita per assicurarci un futuro che oggi torna ad essere incerto. Minato da un’ideologia e un disegno politico che rifugge e teme la memoria, che non vuole riconoscere gli errori del passato di cui forse avverte la responsabilità”.

Il Tribunale di Firenze, con le disposizioni sancite dalla giudice Susanna Zanda, aveva  condannato lo scorso novembre la Germania al riconoscimento della responsabilità dei crimini di guerra. Nel caso specifico in merito ai fatti di Pratale e al massacro di Egidio Gimignani a San Donato in Poggio. Risalenti all’estate del ‘44 nel comune di Barberino Tavarnelle. E al conseguente risarcimento dei danni ai familiari delle vittime Mirella Lotti, figlia di Giuliano, uno dei dodici contadini della strage di Pratale, e Katia e Sergio Poneti, nipoti di Gimignani.

La linea oppositiva dell’organo che rappresenta lo Stato nelle controversie legali ha destato forti preoccupazioni nei rappresentanti istituzionali che alcuni giorni fa hanno deciso di convocare un incontro presso la sede della Regione Toscana, fare il punto sulla questione e concertare i passi successivi. Insieme al consigliere regionale Massimiliano Pescini, supportati dal senatore Dario Parrini, i sindaci dei comuni interessati provenienti dalla Toscana e dall’Emilia Romagna hanno dato vita ad un nuovo coordinamento dei territori colpiti dalle stragi nazifasciste estendendolo su scala nazionale.

Era già attiva una rete regionale, nata nel 2021 e ufficializzata nel 2022 con l’obiettivo di programmare e condividere interventi ed iniziative volte a promuovere e valorizzare la cultura della memoria basata sui valori costituzionali di democrazia, libertà, legalità e la conoscenza dei misfatti perpetrati in Toscana e in Emilia Romagna dalle truppe nazifasciste. Gli amministratori non solo hanno espresso la volontà di denunciare l’atteggiamento dell’Avvocatura dello Stato, ma hanno stabilito un piano di azioni congiunte come rete unitaria e compatta allo scopo di tutelare la memoria e sostenere le istanze dei familiari delle vittime.

“Alla guerra che di fatto lo Stato dichiara ai cittadini attraverso questa inaccettabile presa di posizione opponiamo la nostra battaglia di civiltà, resistenza e memoria all’indifferenza. E ciò che è peggio agli ostacoli frapposti dall’Avvocatura dello Stato che punta ad arrestare il percorso dei risarcimenti rispondiamo con l’impegno a porre in primo piano la coscienza storica e la ferma determinazione ad ottenere giustizia. Quella che i testimoni e i familiari delle vittime chiedono da troppo tempo”. “Perché lo Stato non vuole riconoscere ciò che è dovuto ai familiari delle vittime rispetto alle immani tragedie che hanno vissuto? Chiediamo chiarimenti e attenzione alle più alte autorità del nostro Paese, chiediamo la restituzione doverosa dell’importante tributo di sangue che le vittime hanno versato sull’altare della nostra libertà. E non ci fermeremo”.

 

Comune Massa Marittima: Gli amministratori prendono posizione contro il ricorso all’appello dell’Avvocatura di Stato che si è costituita in giudizio ed ha bloccato l’iter giudiziario delle prime sentenze italiane emesse a favore dei risarcimenti dei familiari. Una delle prime sentenze a cui si è opposta l’avvocatura è quella delle sorelle Mannini di Niccioleta.

L’assessore Ivan Terrosi ha preso parte in rappresentanza del Comune di Massa Marittima all’incontro che si è svolto lo scorso 5 gennaio, presso la sede del Consiglio regionale della Toscana per fare il punto e concertare le azioni successive. Insieme al consigliere regionale Massimiliano Pescini, supportati dal senatore Dario Parrini, gli amministratori dei Comuni interessati della Toscana e dell’Emilia-Romagna hanno dato vita ad un nuovo coordinamento dei territori colpiti dalle stragi nazifasciste, esteso su scala nazionale. I Comuni hanno inoltre stabilito un piano di azioni congiunte come rete unitaria e compatta per tutelare la memoria e sostenere le istanze dei familiari delle vittime delle stragi naziste.

Terrosi: “Nel 2022 il governo Draghi con decreto legge ha istituito un fondo di 55 milioni di euro, poi saliti a 61 milioni, per i risarcimenti dei familiari delle vittime di stragi nazifasciste. Grazie a questa legge nei mesi scorsi alcuni familiari hanno fatto causa allo Stato chiedendo e ottenendo un risarcimento. Emblematico è il caso delle orfane Mannini di Niccioleta che con sentenza del tribunale di Firenze si sono viste riconoscere il diritto ad un risarcimento di 270mila euro a testa. Questa sentenza è una delle prime a cui si è opposta l’avvocatura di Stato”.

“Ovviamente nessun risarcimento economico può ripagare una violenza così grave come quella subita. Maria Pia e Giuliana Mannini, ad esempio, dopo l’uccisione del padre finirono in istituto, non avendo neppure la madre. Ma questa è solo una delle tante storie drammatiche che hanno irreversibilmente segnato i Comuni teatro di stragi nazifasciste. Per questo Massa Marittima insieme a tutti gli altri Comuni della Rete porterà avanti una battaglia di civiltà, resistenza e memoria contro l’inaccettabile presa di posizione dell’Avvocatura di Stato. Stando dentro la Rete il Comune di Massa Marittima ha la possibilità di far sentire la sua voce ancora più forte. Ringraziamo il presidente del consiglio regionale toscano, Antonio Mazzeo che si è preso l’impegno di portare la questione in Consiglio e il senatore Dario Parrini che sta chiedendo al Governo Meloni di rompere il silenzio assordante dietro cui si è trincerato e di prendere posizione pubblicamente”.

© Riproduzione riservata

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