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Politiche 2022, l’intervista. Mario Lolini, commissario toscano Lega

GROSSETO – Mario Lolini, commissario regionale toscano Lega Salvini Premier, deputato uscente, è candidato per le politiche del 25 settembre Camera dei Deputati nel collegio plurinominale Siena, Grosseto, Livorno, Arezzo.

Nato a Grosseto, imprenditore agricolo, Lolini è stato vicepresidente Commissione Agricoltura nella legislatura uscente.

Non è, a sorpresa, capolista Lega Salvini Premier preceduto in lista dal sottosegretario di Stato uscente Tiziana Nisini.

Onorevole Lolini, ci sono stati non pochi malumori nella Lega per la composizione delle liste per le politiche del 25 settembre. Con esclusioni eccellenti, come il sottosegretario fiorentino Picchi. Lei è il numero uno regionale, si è occupato delle candidature per le quali la Lega in Toscana ha chiesto agli aspiranti candidati l’invio di cv. Ritiene che abbiate messo in campo in Toscana i vostri migliori esponenti?

“Mi sono occupato delle candidature solo col compito di raccoglierle, non di sceglierle. Poi ho consegnato la documentazione a Milano. La scelta è stata fatta dai vertici a Milano. Non l’ho fatta io. Sono rimaste esclusi in tanti per una questione di taglio dei parlamentari”.

Gli ultimi sondaggi pubblicati prima dello stop elettorale danno il centrodestra ampiamente in testa per il voto del 25 settembre. E’ la sua stessa percezione in campagna elettorale?

“La situazione sembra buona anche in campagna elettorale. Tenga presente però che dei sondaggi non bisogna fidarsi. Il 40% dell’elettorato non risponde al sondaggio”.

Rigassificatore a Piombino. Sembra esserci un problema al vostro interno. Da un lato il sindaco Ferrari, Fratelli d’Italia, manifesta per il no. Giorgia Meloni, leader FdI, in sostanza dice sì. Salvini a parole è più sfumato. Forza Italia pure. Ma la Lega, come il Pd, Fratelli d’Italia e altri, a Piombino ha sfilato per il no. Quale è esattamente la posizione della Lega?

“Noi siamo a favore del rigassificatore. Il problema è che nessuno lo vuole. Ho detto al sindaco di Piombino: “Chiedete ritorni economici tali da suffragare questa scelta”. Certo che Piombino con tutto quello che ha passato dovrebbe avere una serie di riconoscimenti importanti”.

La gente di Piombino non vuole il rigassificatore in porto.

“Non ho mai amato i comitati perché portatori di cose presenti nel loro territorio”.

Però la cittadinanza non viene ascoltata.

“Colpa di Giani, presidente della Regione e commissario rigassificatore a Piombino. Il progetto non lo ha mai visto nessuno. Vediamo cosa esce dalla Conferenza dei Servizi. Vediamo i ritorni e gli storni per Piombino. Il danno ambientale non c’è. Certo era più facile metterlo fuori dal porto”.

A Rosignano, amministrazione di centrosinistra, sempre sulla costa livornese, riuscirono a respingerlo.

“Erano altri tempi. Non c’era la guerra”.

Onorevole Lolini, quindi se vince il centrodestra il rigassificatore arriva nel porto di Piombino.

“Sì, ma con ritorni economici importanti”.

Ne consegue che il sindaco Ferrari in piazza per il no alla fine dovra allinearsi con il sì della coalizione di centrodestra che lo sostiene?

“Penso di sì. Non possiamo fare a meno. Quale è l’alternativa?”

Calenda a Piombino è stato contestato per un sì al rigassificatore annunciato con tanto di esercito. Lei andrà a Piombino?

“Ci sono andato e non sono stato contestato. Io amo molto Piombino”.

La questione bollette sta degenerando. A pagare saranno i più fragili. Non si interviene in maniera risolutiva. Come intende intervenire un Governo di centrodestra?

“Con risorse a cittadini e imprese. Se le imprese chiudono, vanno a casa tanti lavoratori. Siamo di fronte a un problema sociale che mi preoccupa molto. Sono a favore di un indebitamento dello Stato coperto dall’Unione Europea. Non possiamo pagare per lo sfruttamento di alcuni Paesi europei”.

Salvini sta facendo un passo indietro rispetto al voto dato dalla Lega a favore delle sanzioni contro la Russia in guerra con l’Ucraina.

“Le sanzioni non hanno colpito la Russia. La questione è che la Russia ha attaccato militarmente un Paese sovrano. Per cui o intervenivamo militarmente o con le sanzioni. Spero che le sanzioni raggiungano lo scopo”.

In questo momento però la nostra economia è sull’orlo di un disastro. 

“Questo perché non abbiamo fatto scelte sulle nostre procedure energetiche. Abbiamo detto no a tutto”.

Intanto l’Italia, mentre impone con Cingolani un piano per contenere i consumi, vende il gas all’estero con dati record di sempre.

“Questa è una stortura. Sono le grosse incongruenze della politica italiana”.

Difficile ravvisare nel vostro operato di Governo un lavoro di opposizione. Sempre stando ai sondaggi non siete la Lega del boom elettorale 2018. Pensa che la Lega stia pagando il fatto di aver governato insieme con gli altri partiti a uno stesso tavolo?

“Siamo stati costretti con Conte a governare col M5S. Poi dopo essere usciti siamo rientrati perché il presidente Mattarella ci ha chiesto senso di responsabilità. E l’abbiamo fatto dando spazio a Fratelli d’Italia che infatti sta risalendo”.

Esclude col nuovo Governo post 25 settembre una situazione in cui sarete di nuovo tutti insieme a uno stesso tavolo?

“Con un risultato ad appannaggio del centrodestra non credo ci sarà la voglia di aprire ad altri partiti”.

Salvini oltre al passo indietro rispetto al voto a favore delle sanzioni contro la Russia si sta smarcando da Speranza. C’è un passo indietro Lega anche rispetto all’obbligo vaccinale Covid del Governo Draghi con conseguente no lavoro e no stipendio?

“Ho votato convintamente l’obbligo vaccinale. Non abbiamo sbagliato. Certo, alcune scelte di Speranza come i banchi di scuola con rotelle sono state strane. Molti medici sono candidati col Pd e qualche dubbio sulla gestione della pandemia viene. Ho votato, penso che rivoterei in tal senso. Ma non lo so. Bisognerebbe trovarsi nello stesso contesto. Poi le valutazioni personali in termini etici possono cambiare anche da un momento all’altro”.

Con la vittoria del centrodestra il vostro accordo è che sia presidente del Consiglio chi riceve più voti. Mentre altrove in Europa non è mai stato tabù un premier donna, nemmeno si pone una questione di genere, in Italia con una vostra vittoria ci sarebbe per la prima volta un premier donna con Meloni?

“Personalmente vivo molto bene con le donne. Ho tre figlie. Però al di là del dato personale, il nostro accordo politico è che il partito che ottiene più voti esprime il premier”.

Onorevole Lolini, il primo impegno in agenda se lei viene eletto.

“Il primo impegno è per il territorio. Essere vicino a chi ha meno. Subito al lavoro per il caro bollette. E subito intervento con l’Agenzia delle Entrate per i pagamenti che stanno arrivando agli italiani”.

 

© Riproduzione riservata

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