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Mutui, vola la rata in Toscana. Aumento Bce. “Quadro drammatico”

Mutui, vola la rata in Toscana. Aumento Bce: “Quadro drammatico”.

Vicepremier Tajani, dopo l’aumento Bce del costo del denaro: “Famiglie che non riescono a pagare le rate dei mutui, imprese che non chiedono prestiti per investimenti perché il denaro costa troppo. La Bce non aumenti più i tassi di interesse. Rischiamo la recessione. Lagarde ascolti il grido di dolore che arriva dall’Italia. Se si continua così si rischia di bloccare l’economia”.

Mutui, è la Toscana insieme a Lazio, Marche, Umbria, la regione con le famiglie più penalizzate dai ritocchi sui tassi. Tassi che in Toscana hanno subito la variazione più rilevante, fra il 2021 e il 2023, con uno spread di 251 punti e gli interessi arrivati al 4,16% medio.

A dirlo è uno studio Fabi, Federazione autonoma dei bancari italiani, che analizza le differenze territoriali in Italia quanto a tassi d’interesse.

Fabi: “Già provati da inflazione e rincari delle bollette, le famiglie italiane devono fare i conti con una nuova stangata che si è abbattuta sulle loro tasche: il costo del denaro portato al 4,25% dalla Banca centrale europea. L’analisi dei tassi per classe dimensionale dei mutui ipotecari rispetto a fine 2021 e 2022, mostra un quadro drammatico. Quasi comparabile a uno shock finanziario per gli italiani con mutui a tasso variabile o per quelle persone che intendono ancora acquistare casa. Nel corso di 12 mesi, infatti, la strategia di raffreddamento dell’inflazione da parte della Bce ha surriscaldato il portafoglio delle famiglie italiane indebitate”.

“Per tutte le categorie di importo dei mutui per acquisto di abitazioni, la rincorsa dei prezzi ha seguito l’andamento dei tassi della Bce. Tutti i clienti hanno subìto una crescita in media di 240 punti base, con tassi che hanno avuto una crescita esponenziale e che superano il 4,5% in alcune aree del Paese. Nel mese di marzo 2023, per i mutui fino a 125mila euro il tasso medio sul totale dei prestiti è salito in Italia al 4,47%. Al 4,09% per la classe di mutui fino a 250mila euro. E infine, al 3,74% per importi superiori a 250mila euro”.

Rileva Fabi: “Le stesse famiglie italiane a fine 2021 pagavano in media un tasso compreso tra l’1,49% dei prestiti superiori a 250mila euro. Dell’1,71% per quelli di importo compreso fra 125mila e 250mila euro e l’1,87% per i mutui di importo più contenuto. Si tratta di dati medi, aggiornati a marzo scorso, quando il costo del denaro era ancora al 3,5%. Gli ulteriori 0,75 punti ‘aggiunti’ nei mesi successivi comporterannonuovi incrementi degli interessi applicati ai mutui su tutto il territorio nazionale. Rendendo ancora più grave la fotografia scattata. Sul mercato, oggi, i tassi dei mutui hanno già ampiamente superato, in alcuni casi, la soglia del 6%.

Fabi segreteria provinciale di Livorno, segretaria Marina Baule, evidenzia in Toscana la classifica prestiti mutui con Firenze davanti Pisa, Lucca, Livorno.

“Già da un po’ di tempo i mezzi d’informazione denunciano le difficoltà degli utenti nel rapporto che hanno con le banche. Le chiusure progressive e sistematiche di agenzie e sportelli bancari hanno, di fatto, privato intere comunità di un servizio essenziale, penalizzando soprattutto le persone anziane. Inoltre, nell’ottica di andare sempre più verso i servizi digitali, si sta perseguendo la politica di lasciare il servizio di cassa aperto solo la mattina, con un unico sportello per filiale e nemmeno in tutte le filiali.

A queste politiche spesso non corrisponde un adeguato servizio di assistenza agli utenti.
Ad aggravare la situazione è subentrata da oltre un anno la BCE, con la politica di rialzi del tasso di interesse, finalizzato al calmieramento del tasso di inflazione. Che di riflesso ha innescato il drammatico problema dell’aumento dei tassi d’interesse variabile riferiti ai finanziamenti in essere”.

Poi: “Questo sta diventando, per coloro che hanno acquistato una casa e non solo, un dramma sociale di cui tutti i soggetti istituzionali devono farsi carico al fine di mitigare il problema.

Se andiamo ad analizzare la situazione dei prestiti erogati alle famiglie, a Livorno l’erogato totale è di 4.042 di cui 2684 a tasso fisso e 1358 a tasso variabile (milioni di euro). Siamo la quarta provincia dopo Firenze, Pisa e Lucca.
Stessa posizione se andiamo ad analizzare la situazione delle sofferenze, inadempienze probabili e rate scadute. Sempre al quarto posto sia che prendiamo a riferimento il credito al consumo, i mutui o altri prestiti.
Se però andiamo a valutare il rapporto tra finanziamenti erogati e sofferenze in base al numero degli abitanti, al numero dei comuni presenti sul suo territorio (su 10 province Livorno si posiziona agli ultimi posti) e al suo tessuto economico/produttivo, ci rendiamo conto che la situazione livornese è assai più pesante e allarmante”.

© Riproduzione riservata

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