FIRENZE – “Dopo la sconfitta del 25 settembre il Partito Democratico non può permettersi di passare i prossimi cinque mesi a parlarsi addosso. Significa non aver capito l’urgenza di costruire una proposta di Paese alternativa e chiara rispetto a una destra che, pur tra mille contraddizioni, in un giorno ha formato il Governo.
Allargare il più possibile questo percorso è giusto ma serve farlo in tempi brevi, con un nuovo modello organizzativo e accompagnato anche da una proposta di leadership in grado di interpretarlo adeguatamente. Il Pd vive e si rilancia se si avvicina alle richieste e ai bisogni delle persone, non certo se dà l’impressione di pensare all’autoconservazione del suo gruppo dirigente”.
Molto chiaro Antonio Mazzeo, Pd, presidente Consiglio regionale della Toscana.
Una posizione espressa da Washington quella di Mazzeo, mentre a Roma il pisano Enrico Letta è alle prese con la direzione nazionale Pd.
Letta che dalla direzione nazionale del suo Pd, sconfitto alle elezioni politiche del 25 settembre scorso, annuncia: “Immagino primarie che si tengano il 12 marzo. Tutto questo ha bisogno che siamo tutti convinti di questa strada e della proposta che sto facendo. In questi giorni ho avuto molte sollecitazioni sui tempi e le modalità e a volte erano anche interessate rispetto alle possibili candidature. Quella che vi propongo, da arbitro e garante, è la sintesi migliore dell’esigenza di arrivare a un nuovo Pd che rapidamente sia in campo”.
Mazzeo è a Washington col presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, Pd, e con Marco Landi, Lega Salvini, portavoce opposizione in Consiglio Regione Toscana. Insieme hanno incontrato Nancy Pelosi, Speaker della Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti a Washington.