“In Toscana, confrontando i dati di luglio 2022 con quelli dello stesso mese del 2021, nel settore della camperistica abbiamo perso il 10% di occupazione, circa 255 posti di lavoro meno. Di questi 255 solo 185 hanno il diritto di priorità di richiamo e stabilizzazione per accordo sindacale, mentre i rimanenti 70 sono fuori in balia dell’incertezza delle forniture degli chassis”.
L’allarme è di Fiom Cgil Toscana con Iuri Campofiloni, responsabile camperistica Toscana. “A questo quadro va aggiunto che i contratti precari, temporaneamente rinnovati, sono a tutti gli effetti strutturali alla tenuta minima del distretto ma con nessuna certezza per il futuro”.
“Poco importa se una parte anche residuale di quel segno meno è dovuto a pensionamenti o dimissioni volontarie, sta di fatto che la camperistica, per effetto della mancanza di materie prime e la difficoltà di fornitura da parte delle case costruttrici di chassis, attualmente arretra in termini di occupazione e capacità produttiva, e non avanza in termini di diritti e tutele per la forza lavoro”.
Quindi: “Quando per primi mesi fa chiedemmo un percorso unitario a Fim Cisl e Uilm Uil con la necessità di una presa di responsabilità del Governo e delle istituzioni regionali e locali, era proprio perché si evitasse che la crisi venisse pagata dai più deboli come purtroppo sta accadendo nel settore”.
“Riteniamo necessario in coerenza con il documento unitario prodotto insieme a Fim Cisl Toscana e Uilm Uil Toscana, chiedere un tavolo all’unità di crisi regionale che riguardi tutti gli attori, dalle istituzioni alle organizzazioni sindacali, ai produttori e le loro associazioni come l’Apc, perché la situazione sembra non destinata a migliorare a breve tempo e tutti abbiamo l’obbligo e la responsabilità di mettere in campo azioni e soluzioni che premettano di tutelare il settore, la sua capacità produttiva e il futuro di chi ci lavora e lo dobbiamo fare partendo dai più deboli, solo cosi possiamo essere sicuri di difendere tutti”.