Blitz Nas nei centri sportivi, chiuse strutture in Toscana.
Sigilli a Grosseto e Pisa. Gravi irregolarità a Firenze, Siena, Prato, Pistoia, Arezzo.
Le ispezioni dei 12 Nas Italia centrale hanno interessato complessivamente 413 centri sportivi, accertando violazioni in 118 strutture, pari al 28 % degli obiettivi ispezionati. Sette dei quali sono risultati oggetto di provvedimento di immediata sospensione delle attività, emessi dalle competenti autorità sanitarie e amministrative a causa delle gravi irregolarità riscontrate. Assenza del defibrillatore salvavita obbligatorio nello svolgimento di attività sportiva. Aver attivato all’interno di palestre ambulatori in assenza delle previste autorizzazioni.
Il blitz Nas nei centri sportivi ha rilevato altresì rilascio di certificazione medica per l’idoneità all’attività sportiva non agonistica, da parte di medici prescrittori non autorizzati. E’ questo il bilancio delle operazioni di controllo svolte dai militari dei 12 Nas dell’Italia centrale, e coordinate dal Gruppo Carabinieri per la Tutela della Salute di Roma in centri e associazioni sportive, palestre, piscine e ambulatori. Per garantire il rispetto della normativa vigente in merito al rilascio di certificati medici per lo svolgimento di attività sportiva.
Nas di Livorno. Nelle province di Grosseto e di Pisa, 2 strutture sportive chiuse da personale delle competenti Usl di supporto al Nas toscano, per aver riscontrato l’assenza del defibrillatore salvavita obbligatorio nello svolgimento di attività sportiva. Il valore complessivo delle attività inibite risulta pari a un milione di euro.
Nelle province di Firenze, Siena, Prato e Pistoia, rende noto l’Arma dei Carabinieri, sono stati ispezionate 37 palestre e centri sportivi. Segnalando alle competenti autorità amministrative e Sanitarie (rispettivi Comuni e ASL) i responsabili legali di 26 strutture.
16 strutture per aver tesserato soggetti sprovvisti di documentazione sanitaria attestante l’idoneità allo svolgimento dell’attività sportiva. In alcuni casi risultata non valida perché rilasciata da medici prescrittori non autorizzati.
3 strutture per l’omessa dotazione dei dispositivi salvavita, a seguito di cui i militari operanti hanno avanzato richiesta di sospensione dell’attività.
2 strutture per aver detenuto il defibrillatore senza aver adempiuto alla verifica di funzionalità tecnica;
3 strutture per non aver rispettato l’obbligo di garantire la presenza di personale qualificato all’uso dei dispositivi salvavita durante lo svolgimento delle attività sportive e motorie.
2 strutture per aver rilevato diffuse carenze igienico sanitarie e strutturali.
Complessivamente 11 i casi di medici segnalati alle competenti autorità sanitarie e amministrative per aver rilasciato certificazione per l’idoneità all’attività sportiva non agonistica, senza rivestire la qualifica di medici prescrittori autorizzati. Quali sono il medico di medicina generale, il medico specialista in medicina dello sport o appartenente alla Federazione sportiva italiana CONI.
Comminate sanzioni amministrative per un totale di 30.000 euro.
In altri 7 casi i militari operanti, prosegue l’Arma dei Carabinieri, per le non conformità rilevate, hanno avanzato analoga richiesta di sospensione, tuttora in corso di valutazione.
Complessivamente 81 le persone segnalate alle autorità amministrative, 9 quelle deferite in stato di libertà alle competenti Autorità Giudiziarie e 118 le violazioni contestate, tra penali e amministrative, per un ammontare di 176mila euro.