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Bambini in fattoria e contadini in classe nelle scuole toscane

Dal cuore della campagna ai banchi di scuola. In classe arrivano i contadini per promuovere la sana alimentazione, il consumo consapevole, la stagionalità, la filiera corta, la sostenibilità, il rispetto per l’ambiente e l’importanza di salvaguardare la biodiversità. Ad aiutarli ci saranno degli assistenti veramente speciali e divertenti: la mucca Mu, Oliva l’oliva, l’Ape chiacchierona e la Spiga Amica.

La scuola toscana si prepara già al prossimo anno didattico con la firma del protocollo tra Coldiretti Toscana e l’ufficio regionale scolastico della Regione Toscana con la collaborazione di Donne Impresa Coldiretti Toscana e Campagna Amica Toscana che sancisce l’impegno a promuovere e concretizzare progetti didattico formativi innovativi rivolti agli studenti di ogni ordine e grado. Il protocollo ha una validità triennale.

A presentare il progetto “Lo sviluppo sostenibile e l’educazione alimentare” sono stati stamani la vicepresidente e assessora all’agroalimentare Stefania Saccardi, l’assessora all’istrzione Alessandra Nardini, il presidente di Coldiretti Toscana, Fabrizio Filippi insieme al dirigente tecnico dell’Ufficio Scolastico regionale Lorenza Lorenzini, il direttore dell’Istituto di BioEconomia del CNR (IBE), Giorgio Matteucci, la responsabile di Donne Impresa Coldiretti Toscana, Elena Bertini ed il direttore di Coldiretti Toscana, Angelo Corsetti.

Il progetto di Coldiretti è strutturato sull’efficacia di quattro cartoon dedicati al tema del latte, dell’olio extravergine, del miele e dei cereali, dove i protagonisti, la Mucca Mu, Oliva l’oliva, l’Ape chiacchierona e la Spiga Amica, conducono per mano gli alunni alla scoperta del loro mondo con un linguaggio semplice e diretto. Il tutto corredato dall’opuscolo “Curiosi per natura” edito da Campagna Amica, schede tematiche, libricini da leggere e colorare per favorire la conoscenza e valutare il grado di attenzione fino ai compiti…in campo con le ricette da preparare anche a casa in famiglia e le degustazioni per sviluppare i cinque sensi. Il materiale didattico potrà essere scaricato e fruibile in autonomia dalle scuole che decideranno di aderire mediante l’accesso ad un’area dedicata del sito di Coldiretti Toscana.

Non solo lezioni e didattica, il progetto introduce anche la novità della sperimentazione per il monitoraggio della qualità dell’aria in alcune aule-pilota dopo l’introduzione negli ambienti di alcune specie arboree mangia smog dando sostanza al protocollo siglato da Coldiretti Toscana e IBE-Cnr lo scorso novembre e coinvolgendo le aziende del settore. Le piante sono infatti filtri biologici che migliorano la qualità dell’aria ed il nostro benessere psicofisico, contribuiscono al nostro buonumore e danno un tocco green, in tutti i sensi, al quotidiano.

“Credo, ha detto la vicepresidente Stefania Saccardi, che avvicinare le giovani generazioni a concetti come la biodiversità, il consumo consapevole, l’educazione alimentare, il rispetto per l’ambiente sia fondamentale per dare solide basi a uno sviluppo sostenibile, verso il quale  l’agricoltura può diventare davvero protagonista e fattore propulsivo. Per questo è necessario partire dai piccolissimi e, ovviamente, dalla scuola, che rappresenta il fulcro e un passaggio ineludibile di ogni processo educativo. Per questo coinvolgere gli alunni delle scuole con una comunicazione accattivante e tante iniziative sul campo, come si propone questo progetto, è secondo me davvero un’idea vincente. Sono sicura che i ragazzi, che sono appunto curiosi per natura, risponderanno al meglio dando il loro contributo ad un cambiamento di mentalità e stili di vita che oggi non solo è auspicabile, ma necessario per migliorare la qualità della vita di tutti e dare un futuro al pianeta”.

“Questo progetto raccoglie una sfida centrale del nostro tempo, ha affermato l’assessora all’istruzione della Regione Toscana, Alessandra Nardini, perché l’educazione alla sostenibilità delle studentesse e degli studenti rappresenta un contributo fondamentale per dare forza alla transizione verso nuovo modelli di sviluppo che siano rispettosi del nostro pianeta. Sono state proprio le ragazze e i ragazzi a ricordarci che non abbiamo un pianeta di riserva. Questo progetto coglie questo impulso, mettendo insieme il rispetto per l’ambiente con l’educazione a corretti stili di vita, promuovendo una alimentazione sana, e all’attenzione verso i nostri territori, la loro ricchezza e biodiversità.”

“Con il progetto Curiosi per natura vogliamo portare la campagna in classe ed i bambini in fattoria. Il lungo periodo di pandemia, e l’impossibilità di raggiungere in presenza e liberamente le scuole e gli alunni, ci hanno portato a sviluppare un nuovo approccio multicanale all’insegnamento e nuovi strumenti per stimolare l’attenzione, la sensibilità e la curiosità dei nostri giovani interlocutori anche restando a distanza, ha spiegato Fabrizio Filippi, Presidente Coldiretti Toscana. Dal prossimo anno scolastico metteremo a disposizione un vero e proprio percorso educativo che le scuole potranno fare in autonomia grazie a cinque cartoon e tanto materiale didattico per accompagnarli successivamente alla visita nelle fattorie dove potranno incontrare i nostri agricoltori nelle stalle come negli apiari, nei frantoi come nel vivaio o nei nostri mercati di Campagna Amica. E’ un progetto unico nel suo genere in Italia che Coldiretti mette al servizio del sistema scolastico regionale”.

“Il cittadino si forma nelle scuole, ha detto Lorenza Lorenzini, Dirigente Tecnico Ufficio Scolastico Regionale, Coldiretti ha dimostrato di avere molta esperienza anche nell’ambito didattico. Abbiamo aderito volentieri al Protocollo nazionale, e siamo molto felici di poter consolidare patto di intesa anche a livello regionale proprio per consolidare la condivisioni degli obiettivi che sono alla base del progetto. Il percorso che abbiamo intrapreso, nonostante le difficoltà legate al Covid, ha già dato buoni frutti”.

“L’idea è quella di mettere insieme le piante mangia smog e la sensoristica che è stata sviluppata dal nostro Istituto per valutare i benefici e gli effetti del loro impiego all’interno della scuola e più in generale degli ambienti chiusi, ha detto Giorgio Matteucci, Direttore dell’Istituto di BioEconomia del CNR (IBE). Lo faremo anche coinvolgendo le classi favorendo così una nuova consapevolezza ambientale”.

 

© Riproduzione riservata

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