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Bambini in carcere, basta ai piccoli dietro le sbarre

Bambini in carcere, basta ai piccoli dietro le sbarre.

Il Consiglio regionale della Toscana approva un mozione con primo firmatario Iacopo Melio, Pd per dire basta alla presenza in carcere dei piccoli figli di detenute.

Il primo firmatario è il consigliere Iacopo Melio, con il capogruppo Vincenzo Ceccarelli, Valentina Mercanti e Anna Paris. L’atto d’indirizzo è stato approvato a maggioranza con 20 voti a favore (Pd, Italia Viva, Movimento 5 Stelle) e 2 voti contrari (Lega Salvini).

La mozione chiede alla giunta di attivarsi nei riguardi del Governo e del Parlamento. Per far sì che sia di nuovo promosso un percorso legislativo di modifica della Legge 62/2011. Volto ad impedire, nell’interesse dei minori e di un equilibrato sviluppo delle relazioni genitoriali, l’accesso dei bambini di madre detenute nel carcere. Mediante una disciplina tesa a rafforzare l’utilizzo di strutture esterne quale modalità di esecuzione della pena.

Nella mozione, ha spiegato Iacopo Melio nell’illustrazione in aula istituzionale, si richiama “la convenzione Onu sui diritti dell’infanzia e la convenzione europea sull’esercizio dei diritti dei minori. Intendiamo assicurare un’adeguata tutela della genitorialità e dell’infanzia, anche nel corso dell’esecuzione penale”.

“La custodia in carcere di genitori coinvolge in molti casi le vite dei minori. Che vedono a rischio il diritto alla protezione e alle cure necessarie per il proprio benessere, a scapito della tutela dell’interesse superiore del bambino ritenuta in assoluto preminente”.

Quindi: “La legge 62 del 2011 prevede che il ministero della Giustizia possa stipulare con gli enti locali convenzioni volte a individuare strutture idonee per essere utilizzate come case famiglia protette senza maggiori oneri per la finanza pubblica”.

La mozione impegna quindi la giunta regionale “ad attivarsi nei confronti del Governo e del Parlamento. Affinché, in considerazione degli investimenti in via di realizzazione sui vari territori regionali finalizzati all’accoglienza di genitori detenuti con bambini al seguito in case-famiglia protette e in case-alloggio, sia di nuovo proposto un percorso legislativo di modifica della legge 62/2011. Volto a impedire, in considerazione dell’interesse preminente dei minori e dell’equilibrato sviluppo delle relazioni genitoriali, l’accesso dei bambini nel carcere. Mediante una disciplina tesa a rafforzare l’utilizzo di tali strutture esterne quale modalità di esecuzione della pena”.

 

© Riproduzione riservata

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