VIAREGGIO – Si è svolta al palazzo di giustizia di Firenze, l’udienza per il processo di appello bis per la strage di Viareggio, il disastro ferroviario del 29 giugno 2009 che provocò 32 morti e un centinaio di feriti.
Il nuovo appello è stato disposto dalla Corte di Cassazione che ha annullato con rinvio, la sentenza di secondo grado per 16 imputati, tra i quali gli ex vertici delle Ferrovie Mauro Moretti, Michele Mario Elia, Vincenzo Soprano e Mario Castaldo, oltre a dirigenti e tecnici di aziende ferroviarie austriache e tedesche addette al controllo e alla manutenzione dei carri merci.
Per questi imputati la Suprema Corte ha escluso l’aggravante sulle norme di sicurezza, non riconoscendo il disastro ferroviario come incidente sul lavoro e così facendo scattare di conseguenza la prescrizione per questo reato. Ora la Corte di Appello di Firenze nel processo bis dovrà rideterminare le pene delle condanne inflitte in precedenza, considerando che l’unico reato che viene contestato agli imputati è quello di disastro ferroviario.
L’udienza si è aperta con una serie di eccezioni presentate dalle difese degli imputati tedeschi, chiedendo tra l’altro l’estromissione delle parti civili dalle richieste di risarcimento. Gli avvocati difensori, hanno eccepito anche sul decreto di citazione a giudizio e sulla traduzione in tedesco della sentenza della Cassazione, chiedendo la nullità perchè parziale e non disposta per l’intero testo delle motivazioni depositate.
La Corte di appello, dopo una camera di consiglio, ha rigettato tutte le eccezioni poste dalle difese giudicandole “infondate”. L’udienza è quindi ripresa con la lettura della relazione da parte giudice consigliere Roberto Tredici, che ha ripercorso tutta la vicenda processuale, fin dalla sentenza di primo grado del Tribunale di Lucca nel 2017.
La relazione, che ha impegnato l’udienza per diverse ore, è stata poi proseguita dal giudice consigliere Matteo Zanobini e dal giudice presidente Angelo Grieco. La prossima udienza si terrà lunedì 11 aprile, quando è prevista la requisitoria dei sostituti procuratori generali che terminerà con il ricalcolo delle pene per gli imputati.