Saranno le autopsie delle sette vittime a poter dare ulteriori elementi sulle dinamiche alla base del tragico impatto dell’elicottero Agusta Koala partito giovedì mattina da Capannori Tassignano, provincia di Lucca, e ritrovato sabato nel Rio Lama, nell’area del monte Cusna a circa 1.900 metri di altitudine sull’Appennino tosco emiliano.
Cadaveri per lo più carbonizzati del pilota Corrado Levorin, 33 anni, trovato al suo posto di guida, e dei cittadini turchi Kenar Serhat, Cez Arif, Ilker Ucar, Altug Erbil e libanesi Chadi Kreidy e Tarek Tayah. Tutti professionisti del settore cartario, reduci da un’importante fiera internazionale a Lucca e diretti in Veneto.
Procedono le indagini la Procura di Reggio Emilia, pm Marco Marano. Il fascicolo aperto, passato da Lucca a Reggio Emilia per competenza, è per disastro colposo e omicidio colposo. Al momento a carico di ignoti.
I punti da chiarire sul disastro. Se le condizioni meteo abbiano influito (c’è un video inviato da uno dei passeggeri al figlio con l’elicottero in volo in condizioni meteo di tempesta), se ci siano stati problemi di altro tipo, se ci siano invece responsabilità. Le risposte dalle analisi dei rilievi e della scatola nera
L’area interessata è posta sotto sequestro.